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“Io sempre di corsa. In moto e non solo…”

- Interviste, Sport
8 Giugno 2018

Francesco Grillandini ha 33 anni (li festeggerà a settembre), una bella famiglia che ha formato con la sua compagna Sara, con cui ha avuto Nicola (un anno), un lavoro che lo impegna per la stagione estiva in uno dei bagni più importanti del litorale pisano. Ed ha una grande passione, quella per le corse in moto. Gliel’hanno trasmessa il nonno e il padre. Francesco è stato protagonista di un programma Sky, “Sfida da Bar Batti il Campione”. Per un solo secondo non ha battuto il campione del mondo Marco Lucchinelli. Però si è fatto notare a apprezzare (sia per la sua velocità in pista che per la spigliatezza in tv), così è entrato a far parte di “Sfida da Bar Racing Team“. Lo abbiamo intervistato per chiedergli un po’ di cose sulla sua bella esperienza agonistica, le sfide future e tante altre cose interessanti sulla sua vita.

Quando hai iniziato a correre?
A 15 anni, al Trofeo Malossi. Correvo con lo Zip della Piaggio e il Dna della Gilera. Motori da 70 cc, scooter leggeri con cui si potevano toccare, in gara, anche i 140 km/h. Ricordo che con noi correva anche Mauro Sanchini, che poi passò al Superbike. Oggi commenta la MotoGp accanto a Guido Meda.

Ora cosa fai?
Faccio gare con YCF, un costruttore italiano di moto. Nel campionato italiano che viene organizzato ogni volta ci troviamo a sfidare alcuni piloti del Mondiale. Roberto Rolfo e Luca Scassa, solo per fare alcuni nomi. La loro fama fa da richiamo per chi ama le corse, noi li sfidiamo cercando di farci valere il più possibile.

La prossima gara?
Il 1° luglio a Ottobiano (Pavia). Ma quella più grossa e prestigiosa che affronterò sarà la finale della “Sfida da Bar Racing Team” del campionato europeo endurance, che si terrà a Misano. Quattro ore di gara con partenza a spinta. Sfida Bar è un programma tv al cui interno vi sono diversi format, tra questi anche le gare.

Prossimi obiettivi?
Con Federico Natali, che corre con me nella “Sfida da Bar Racing Team” ed è, al contempo, mio team manager nella Endurance, ci siamo posti l’obiettivo, nell’arco dei prossimi tre anni, di andare a disputare la 24 ore di Le Mans. Federico l’ha già disputata.

Che emozioni ti dà la moto?
Una bellissima sensazione. Tutte le volte che ci salgo mi vengono in mente il nonno e il babbo (si emoziona visibilmente). Ero molto piccolo e babbo (Giovanni) si ammalò di Sla, rimanendo in carrozzina. Ricordo che mi prese una moto Tenerè a batteria. Ma poiché non riuscivo a impennare mi cambiò la batteria, mettendomene una da 12 volt. E lo stesso dico per il nonno, che quando babbo se n’è andato mi ha seguito, facendomi da padre, anche se era già anziano. Oggi sento ancora forte la loro spinta quando vado in moto.

La moto ce l’hai nel sangue?
Sì, è proprio così. Nonno Wilson…

Che nome particolare…
Sì, suo padre, ufficiale della Marina, era a bordo di un incrociatore a bordo del quale salì il presidente degli Stati Uniti Woodrow Wilson. Così, quando nacque il nonno, gli misero di nome il cognome del presidente, visto che il nome sarebbe stato un po’ troppo difficile da pronunciare.

Scusa l’interruzione, cosa mi volevi dire del nonno?
Correva in moto e faceva diverse gare negli anni Cinquanta. Era uno dei primi a farlo, in Italia, perché come sport già allora era molto costoso. La sua famiglia però era benestante, avevano prodotto tessuti per le divise militari tra le due guerre mondiali. Il racconto di quelle sue gesta mi ha trasmesso, fin da piccolo, l’amore per le moto.

Wilson Grillandini in gara negli anni Cinquanta (foto con dedica al nipote Francesco)

Ti piacerebbe che il tuo bimbo una volta grande corresse in moto, o preferiresti facesse altro?
Sarei davvero molto felice se potesse vivere di sport, perché credo sia bellissimo. Certo, se facesse il calciatore, anche in Serie C, guadagnerebbe come un pilota di Superbike. E un calciatore ha molti meno rischi: se sbaglia un rigore magari lo fischiano. Se uno che corre in moto sbaglia una staccata finisce dritto in ospedale, se gli va bene.

Quando ti vedremo in tv?
Domenica prossima, alle 21, sul canale 148 di Sky (Automoto Tv). Poi ci saranno altri appuntamenti, più avanti, ma il top sarà il 7 ottobre, con la finale del campionato europeo Endurance a Misano, in notturna. Correrò su una Suzuky 750cc.

Ci hai parlato del nonno e di tuo padre. E la mamma, che ti dice quando vai a correre?
Mi dice vai piano (ride) e mi dà un bacino. Non è mai venuta a vedermi… forse per paura.

Se ti va puoi lanciare un appello ai lettori de L’Arno.it…
C’è tanto forse troppo pallone in televisione, per questo mi sento di suggerire, a tutti, di provare a vedersi qualche gara in tv di Moto Sport. Un modo per premiare chi fa questo sport con tanti sacrifici e passione. La tv mi ha dato la possibilità di fare delle gare molto belle e importanti. Per il resto vado avanti grazie ad alcuni sponsor. Chiunque mi volesse dare un contributo, anche piccolo, magari per fare il pieno alla macchina e raggiungere i posti dove si fanno gli allenamenti o le gare, sarà ben accetto.

Francesco Grillandini (il primo a sinistra dei tre con la tuta) ad una premiazione

Francesco a bordo di una monoposto di Formula SEA (600 cc). Corre per l’E-Team dell’Università di Pisa

Francesco Grillandini (il primo a sinistra dei tre con la tuta) ad una premiazione

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