63 views 5 min 0 Commenti

Lettera aperta al Presidente Corrado

- Pisa calcio
13 Settembre 2018

Andrea Cosimi

Era il 14 giugno 1994 quando il Pisa, perdendo ai rigori lo spareggio per la permanenza in B contro l’Acireale, lasciava il grande calcio dopo lustri e lustri di gloria e successi targati Romeo Anconetani. Nessuno di noi, a quei tempi, avrebbe mai immaginato che quel giorno avrebbe rappresentato l’ingresso in un tunnel dal quale non saremmo più usciti.

In questi 24 anni tutto ciò che una tifoseria poteva sopportare di peggio a Pisa è accaduto: fallimenti, ripescaggi dati per scontati e svaniti per pressioni politiche e giochi di Palazzo, playoff persi male, tentati illeciti conclamati ai nostri danni ma poi abbonati a chi li aveva commessi…
Tutto ciò che la Tifoseria pisana, e lo scrivo volutamente in maiuscolo, ha dovuto “digerire”, da altre parti (solo per fare un esempio: le tre toscane oltre la Fiorentina, che in questi anni hanno stazionato nel calcio che conta più o meno sistematicamente…. abituate mediamente a presenziare allo stadio più che altro quando le cose vanno bene e si è in categorie che contano…) avrebbe probabilmente dissolto una identità di tifo e svuotato gli spalti.

Da noi è successo il contrario: siamo sempre di più, spesso molti di noi sono costretti a rimanere fuori per le limitazioni che la legge impone alla nostra vecchia e cara Arena Garibaldi Romeo Anconetani, ovunque ci è permesso andare in trasferta diamo spettacolo… siamo un Popolo, non una tifoseria qualunque.

Ma le sembra normale che ad una presentazione, come quella di lunedì scorso, ci siano state quattromila e passa persone? È così scontato che in casa si rasenti, stante la capienza limitata, sistematicamente il tutto esaurito?
Le sembra banale che i biglietti che ci vengono messi a disposizione quando si va in trasferta vengano puntualmente spolverati?

Mi dirà… ma perché tutto questo preambolo… Perché è il momento della svolta caro Presidente.
Ci avete preso in B, e quel Natale mi sembrò ancora più bello, era la fine di un incubo, pensavo, pensavamo, che mai saremmo retrocessi. Andò come andò, ci siamo ritrovati di nuovo nella melma della C, abbiamo sperato in un pronta risalita, ma tante cose non sono andate come dovevano, tante scelte si sono rivelate sbagliate.

Lunedì si ricomincia: un signor allenatore come D’Angelo, un Gemmi che ricorda, per certi versi, quel Petrachi che da noi spiccò il volo, una rosa che appare molto unita e molto grintosa. Quello che le chiedo, e sicuramente non sono il solo a pensarla così, stavolta non rischiamo di impuntarci su scelte, o indugiare, con il rischio di dovercene pentire.

Anche questo anno alla rosa del Pisa mancano due over: ci dite che va bene così, ne prendiamo atto, ma per favore siate pronti a cambiare idea, se necessario, alla lunga gli esperimenti nei ruoli possono essere rischiosi.

Avanti tutta con lo Stadio, mi raccomando, tutta la città, tutta la politica, vi sostengono apertamente: ma rimaniamo però sempre al pezzo sul campionato! L’anno scorso, nel momento decisivo in cui si imponevano decisioni forti dopo le pessime sconfitte con Lucca e Gavorrano, l’attenzione generale era invece tutta spostata sul discorso Stadio.
Sarebbe bastato poco per centrare la B, se pensa che alla fine c’è andato un Livorno normalissimo e che la stessa B l’ha sfiorata un Siena caparbio e nulla più.

Lo sa anche lei, lo sapete tutti nella Proprietà: solo andando in B ci si autofinanzia, più si rimane in C più tutto rischia di complicarsi in ottica futura. È veramente giunto il momento di mettere via il fioretto: ci sono avversarie sulla carta più forti nel nostro girone, ma rimango convinto che ce la possiamo giocare.

Ci saranno i soliti derby dove il complesso di inferiorità dell’avversario moltiplicherà come al solito le loro energie, ecco noi dovremmo essere più forti anche nella preparazione psicologica di quelle partite.

Si ricordi e tenga presente che questa piazza può diventare incontenibile.
E, converrà con me, questo grande Popolo merita molto più di altri, per tutto quello che ha sopportato, di tornare nel Calcio che conta.

Avanti senza indugi, massima determinazione e “cattiveria”, e pronti a correttivi in corsa se necessari.

Proviamoci tutti insieme, Presidente, la B è possibile!

Andrea Cosimi

– Foto tratta da Facebook

Condividi la notizia:
Articoli pubblicati: 2

Un fiume unisce la Toscana e rappresenta il modo di vivere forte e intraprendente del suo popolo. L'Arno.it desidera raccontarlo con le sue storie, fatiche, sofferenze, gioie e speranze. Senza dimenticare i molti toscani che vivono lontani, o all'estero, ma hanno sempre nel cuore la loro meravigliosa terra.

Lascia un commento