La spedizione dagli Stati Uniti è stata fatta con mille cautele, visto il contenuto speciale: trentasei preziosi fogli protetti da una pellicola di protezione e custoditi in un imballaggio speciale. Il Codice Leicester sarà esposto agli Uffizi fino al 20 gennaio 2019 nella mostra dal titolo “L’acqua microscopio della natura. Il Codice Leicester di Leonardo da Vinci”, a cura di Paolo Galluzzi.
Le preziose pagine di Leonardo, scritte tra il 1504 e il 1508, furono esposte per l’ultima volta in Italia nel 1982 (quando ancora erano note come Codice Hammer, dal nome del magnate Armand Hammer, che allora ne era proprietario). Il Codice è composto da diciotto grandi fogli. Dopo averli piegati in due Leonardo ottenne diciotto “bifogli”, ognuno di quattro facciate, che compilò separatamente, riunendoli poi a formare un fascicolo. I bifogli furono rilegati in seguito (probabilmente non da Leonardo).
La mostra di Firenze apre, di fatto, le celebrazioni per i 500 anni della morte di Leonardo (2 maggio 1519), che si terranno in tutto il mondo. Il Codice è stato prestato agli Uffizi per l’occasione dal suo proprietario, Bill Gates, fondatore di Microsoft. “L’anteprima non poteva che essere a Firenze – ha detto il direttore del museo, Eike Schmidt – perché Leonardo fece il suo esordio sulla scena del mondo artistico proprio a Firenze”.
Nel 2019 gli Uffizi cureranno altri due eventi celebrativi, ma fuori dal museo: in primavera a Vinci (Firenze) verrà esposto un disegno leonardiano del paesaggio vinciano; in estate a Anghiari (Arezzo) sarà esposta la Tavola Doria che raffigura una scena del perduto affresco della “Battaglia di Anghiari” di Leonardo.
Il tema centrale della mostra è l’acqua, elemento che ha sempre affascinato Leonardo. Il genio nativo di Vinci svolse numerosi studi per cercare di capirne a fondo la natura, sfruttarne l’energia e controllarne i potenziali effetti rovinosi. Negli appunti di Leonardo si trovano diverse riflessioni innovative di Leonardo anche su altri temi: dalla Luna e la sua luminosità, alla storia del pianeta Terra, con le sue continue trasformazioni.
Nella mostra si possono ammirare anche alcuni disegni originali di Leonardo e fogli da codici di straordinaria importanza, realizzati in quegli stessi anni: il “Del moto et misura dell’acqua” dalla Biblioteca Apostolica Vaticana, che integra le note e gli schizzi vergati sugli stessi temi nel Codice Leicester; il famoso “Codice sul volo degli uccelli”, concesso in prestito dalla Biblioteca Reale di Torino. Sono esposti anche quattro fogli del Codice Atlantico, prestati dalla Biblioteca Ambrosiana di Milano, che illustrano gli studi vinciani sulla Luna, legati ai temi trattati nel Codice
Leicester, e dove è illustrata l’invenzione della gru con cui Leonardo intendeva velocizzare le operazioni di scavo del canale navigabile che avrebbe dovuto collegare Firenze al mare. Infine si possono ammirare due preziosi fogli del Codice Arundel della British Library, con minuziosi rilievi del corso dell’Arno nel tratto fiorentino.