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Quattro militari nei guai: ricattavano i cinesi

- Cronaca
16 Novembre 2018

Impegnati nell’operazione “Strade sicure“, quattro paracadutisti in forza al 183° battaglione Nembo di Pistoia, due residenti a Prato, uno a Pistoia e un altro a Pisa (tra i 21 e i 44 anni), sono stati arrestati con l’accusa di concussione. In servizio di pattugliamento nelle vie di Prato, sarebbero andati oltre i compiti loro assegnati effettuando alcuni controlli su piccoli furgoni guidati da cinesi, chiedendo soldi in cambio di mancate denunce per le irregolarità riscontrate.

I casi contestati ai militari sono otto, da maggio allo scorso luglio. Tutti nella zona industriale del Macrolotto, a Prato. Da notare che nessuno dei cinesi ai quali sarebbe stato chiesto denaro si è rivolto alle forze dell’ordine. Alcuni di loro, però, si sono confidati con due italiani che lavorano in un’azienda cinese della zona, e questi ultimi hanno segnalato il fatto. Avviata l’indagine delle forze dell’ordine, con pedinamenti, intercettazioni e alcune testimonianze raccolte dagli stessi cinesi , il pm Lorenzo Gestri ha fatto scattare gli arresti.

Da quanto è emerso i cinesi avevano creato una chat nella quale segnalavano la presenza dei militari: “Attenti, ci sono quelli che chiedono soldi”.

L’Esercito italiano esprime “profondo sdegno” per quanto accaduto e condanna la vicenda dei quattro paracadutisti. “Il personale coinvolto – si legge in una nota – si è macchiato, laddove le attività di indagine lo confermassero, di un comportamento inqualificabile per uomini e donne che indossano l’uniforme” e, “confermando la massima collaborazione e trasparenza con gli organi inquirenti, l’Esercito ha già avviato tutte le procedure per l’immediata sospensione dei militari dal servizio”.

Dopo aver ribadito “totale intransigenza” e “tolleranza zero, nel perseguire tali inaccettabili condotte”, l’Esercito sottolinea che “tali isolati avvenimenti violano l’etica militare e non rispettano i principi e i valori su cui si fonda la nostra storica Istituzione e il suo personale che, invece, con profonda onestà, professionalità, e spirito di sacrificio, quotidianamente svolge il proprio dovere, in Italia e all’estero, anche a rischio della propria vita”.

Appresa la notizia dell’arresto dei quattro militari, il sottosegretario alla Difesa, Angelo Tofalo (M5S), ha così commentato: “Bene l’avvio delle procedure per l’immediata sospensione dal servizio. In attesa degli ulteriori sviluppi delle indagini, laddove giudicati colpevoli sarà doveroso allontanarli dalla Forza Armata con gli strumenti normativi previsti. Chi non indossa la divisa con onore, la stessa per cui in tanti hanno sacrificato la propria vita, non è degno di far parte della grande famiglia della Difesa”.  Tofalo ha poi ringraziato “gli oltre settemila militari impegnati giorno e notte nell’operazione strade sicure per la sicurezza collettiva”.

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