Alla Scuola Sant’Anna di Pisa si è svolto un seminario per tracciare un bilancio della legge sullo stalking, a dieci anni dalla sua approvazione. Hanno partecipato Mara Carfagna, vice presidente della Camera dei deputati e prima firmataria della legge; Gaetana Morgante, docente di diritto penale all’Istituto Dirpolis (Diritto, Politica, Sviluppo) della Scuola Superiore Sant’Anna e presidente del CUG (Comitato Unico di Garanzia) della Sant’Anna; Carla Pochini, presidente dell’Associazione Casa della Donna di Pisa; Anna Loretoni, docente di filosofia politica all’Istituto Dirpolis (Diritto, Politica, Sviluppo) della Scuola Superiore Sant’Anna; Francesca Puglisi, già presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio; Elena Biaggioni, DiRE (Donne in REte contro la violenza); Francesca Pidone, Centro antiviolenza della Casa della Donna di Pisa.
“In Italia abbiamo buone leggi – ha detto Mara Carfagna – eppure i processi sono ancora lunghi, le misure cautelari contro i violenti ancora insufficienti. Chi trova il coraggio di denunciare non ottiene abbastanza protezione. Le norme devono essere applicate con rigore e severità, e serve una rivoluzione culturale condotta attraverso prevenzione, formazione, educazione e comunicazione”.
“La legge – ha aggiunto l’esponente di Forza Italia – ha spinto le donne a denunciare di più, oggi le denunce sono circa 12 mila l’anno con tempi troppo lunghi per la celebrazione dei processi, per questo è urgente rendere più efficace il sistema di protezione delle donne vittime di atti persecutori. Se il governo ha trovato le risorse per detassare le sigarette elettroniche e i birrifici artigianali, allora può trovare anche i soldi necessari a finanziare l’ acquisto dei braccialetti elettronici da applicare ad esempio a chi ha ricevuto un divieto di avvicinamento. Il parlamento deve approvare anche norme che rendano concreta la difesa e la protezione delle donne vittime della violenza maschile. Nei prossimi giorni – ha aggiunto Carfagna – presenteremo una proposta di legge sul cosiddetto revenge porn, speriamo di riuscire ad approvarla rapidamente e con un largo consenso. Si tratta di un provvedimento per contrastare la diffusione di immagini sessualmente esplicite per estendere in reato non solo a chi le diffonde ma anche a chi le condivide e non ne impedisce la diffusione. Questa pratica riguarda anche molti giovanissimi e adolescenti e vede le donne oggetto di ricatto e denigrazione anche attraverso i social network, con conseguenze molto gravi per la loro esistenza”.
“La violenza sulle donne – commentano Anna Loretoni e Gaetana Morgante – è ormai un problema nazionale e internazionale dalle proporzioni gigantesche, che non sembra destinato a ridursi. La legge sullo stalking, a dieci anni dalla sua promulgazione rappresenta un passo, pur non risolutivo, molto importante nel controllo della violenza in tutte le fasi di quella drammatica escalation che può anche condurre al femminicidio. L’obiettivo del nostro incontro – concludono – è portare un contributo affinché tutta la società italiana si attivi per contrastare questa terribile forma di violenza affermando i valori del rispetto reciproco e delle pari opportunità”.
“Il convegno che abbiamo organizzato insieme alla Scuola Superiore Sant’Anna – spiega Carla Pochini, presidente della Casa della donna – vuole fare luce sulle tante ombre che oscurano l’applicazione della legge, sulle tante resistenze sociali, culturali e politiche che ancora oggi solleva il reato di stalking”.