Il reperto, storicamente denominato “Les Cheveux de Leonardo da Vinci‘”, arriva da oltreoceano. “Questa straordinaria reliquia permetterà di procedere nella ricerca del suo dna”, annunciano i curatori della mostra “Leonardo vive”, Alessandro Vezzosi, direttore del Museo Ideale Leonardo Da Vinci a Vinci (Firenze), e la storica Agnese Sabato, presidente della Leonardo Da Vinci Heritage. I due nel 2016 avevano reso nota l’esistenza di alcuni discendenti ancora in vita di Leonardo (ovvero di suo padre Ser Piero e del fratello Domenico). Di questa e di altre novità si parlerà nel corso di una conferenza stampa in programma giovedì 2 maggio, alle ore 11, presso la Biblioteca Leonardiana di Vinci (via La Pira 1), introdotta dal sindaco di Vinci, Giuseppe Torchia, e dal direttore generale della Leonardo Da Vinci Spa, SimonPietro Felice. Per svelare la notizia è stata scelta una data simbolica, il 2 maggio. Nel giorno del quinto centenario della morte di Leonardo, la mostra “Leonardo vive” prende avvio nel borgo natale del genio toscano.
“Il reperto storico della ciocca di capelli – spiega Vezzosi – che fino a questo momento era rimasto nel segreto di una collezione americana, verrà esposto in anteprima mondiale, insieme a documenti che ne dimostrano l’antica provenienza francese”. “È l’elemento che mancava per dare ulteriore concretezza scientifica alle nostre ricerche storiche – aggiunge la studiosa Agnese Sabato -. Grazie alle analisi genetiche su questo reperto, che saranno incrociate con gli esami sul dna dei discendenti viventi e delle sepolture che abbiamo individuato negli ultimi anni, è ora possibile fare verifiche per la ricerca del Dna del genio, anche in rapporto alla tomba di Leonardo ad Amboise“.
Un’altra scoperta riguarda la cosiddetta “Gioconda nuda” del Museo Ideale, una copia della “Monna Vanna” conservata nel castello di Chantilly a nord di Parigi e datata attorno al 1503, stesso anno in cui Leonardo cominciò a lavorare alla “Gioconda”.
Alla conferenza stampa prenderà parte anche Maurizio Seracini di Editech, l’autore della ricerca della perduta “Battaglia di Anghiari” in Palazzo Vecchio a Firenze. “I nostri esami scientifici hanno evidenziato che nel dipinto del Museo Ideale sono presenti fori per il riporto corrispondenti esattamente a quelli del Cartone del Museo Condè di Chantilly, attribuito ora allo stesso Leonardo e al suo atelier”.