Di salvataggi di cani e gatti, e persino di cavalli, sono piene le cronache dei giornali. Ma la storia del vigile urbano che ha salvato un delfino sicuramente è inusuale. È accaduto a Orbetello, in provincia di Grosseto.
Venerdi sera una signora nota il mammifero lungo la spiaggia della Giannella e chiama i soccorsi. Al telefono risponde un vigile urbano, che prende nota dei dettagli della segnalazione. Poco dopo tre agenti raggiungono il posto e, alle 19.45 circa, scorgono il delfino sulla riva, in evidente difficoltà. A quel punto l’agente Carmelo Cocuzza non ci pensa due volte e, dopo essersi tolto le scarpe e tirato su i pantaloni della divisa, prova a spingere il delfino in acqua. L’animale è molto provato e non dà segni di ripresa. Il vigile non si arrende e, dopo essersi tolto del tutto l’uniforme, entra in acqua.
Sono momenti molto concitati. Si è fatto buio nel frattempo, e dato che i suoi colleghi, rimasti a riva, non lo vedono, Cocuzza si fa sentire con la voce, urlando. Al contempo, dopo vari tentativi (il delfino ogni volta che veniva lasciato dal suo “salvatore” tornava sempre verso riva), riesce a spingere l’animale verso il mare aperto.
Cocuzza racconta di aver massagiato e “parlato” all’animale, dicendogli che quello non era il posto dove morire, che invece il suo posto era là, indicando il mare profondo. L’incredibile salvataggio si è concluso bene: il delfino a un certo punto ha fatto un giro intorno al vigile (quasi a volerlo salutare) e, subito dopo, ha fatto rotta verso il mare aperto, mettendosi (forse) in salvo. In tutto il vigile urbano è rimasto in acqua circa 40 minuti per salvare l’animale. “La vita è preziosa – racconta – sia quella degli uomini che degli animali, che a me piacciono tutti”.
Ce l’avrà fatta quel delfino a salvarsi? Non lo sappiamo. Il mattino seguente il vigile urbano è tornato sul posto per accertarsi di persona che l’animale non fosse tornato a riva. Non c’era…
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