Fermo per alcuni mesi dopo un’operazione al menisco e al ginocchio, è tornato in sella alla moto e, dopo aver stretto i denti, ha conquistato un bel secondo posto in una gara di Sport Race Cup che si è disputata a Latina. “Il Grillo salta sempre”, scherza Francesco Grillandini, con lo stesso spirito di sempre e la voglia di superarsi sulle due ruote. Una passione che, come abbiamo già raccontato su L’Arno, ha ereditato dal babbo e dal nonno. Ma facciamo un passo indietro…
Francesco, un nuovo bel risultato in pista dopo un periodo difficile. Ci racconti questi ultimi mesi?
Il 28 gennaio scorso il professor Giannotti mi ha operato al menisco e al legamento crociato. Sono stato fermo quindici giorni e poi ho iniziato a fare la riabilitazione. Piscina e palestra, più che altro allungamento, stretching e chiusura. Dopidiché ho iniziato a fare un po’ di potenziamento muscolare. Fermo da 45 giorni ero davvero a terra come condizione fisica. Da metà aprile ho iniziato un allenamento un pochino più intenso, nei limiti del possibile, tenendo conto che la ferita non era più fresca ma non è passato troppo tempo e il prossimo settembre farò 34 anni, quindi non sono più giovanissimo, anche se non li sento. In pista ad alcuni ragazzini arrivati dietro di me, che mi vedevano un po’ stanco dopo Gara 1, ho chiesto: ‘Quanti anni mi date?’ Mi hanno risposto: ’27 o 28′. Quando gli ho detto la mia età non ci volevano credere. E’ faticoso gareggiare con questi ragazzi di 22-23 anni, sono carichi come molle e fanno le gare della vita tutte le domeniche.
Come sei arrivato a questa gara?
Mi ero imposto l’obiettivo di disputare la prima gara di campionato della Sport Race Cup. Ho corso con un’Honda CBR 500 bicilindrica, cambio elettronico, con il Team Birba che mi ha seguito dalle prove libere del sabato. Per me era tutta una sorpresa, sia il circuito che la moto. Sia con il fiato che con il settaggio, e dove mettere le ruote. Dovevo partire da zero a differenza degli altri piloti. Non è stato facile…
Come sono andate le cose?
Mi sono divertito tantissimo. Gara 1 e Gara due… ho fatto il secondo posto. In qualifica dopo il sabato sono andato avanti col regolare l’anteriore e poi ho messo la gomma nuova posteriore… ma ho preferito guidare sul problema e non stare troppo attento ai dettagli. Sono entrato in pista, mi sono messo dietro ai più veloci, poi ho visto che potevo spingermi un po’ di più e mi sono messo davanti, facendo strada e facendomi ripassare. Quando hanno visto che bisognava fare il “trenino” per tirarsi un po’ con le scie, se ne sono andati ai box e son rimasto da solo. Forse è stata la mia fortuna, in Q2 è venuto fuori un terzo tempo. Ero parecchio stanco e non sapevo ancora se farla la Q2… non tanto per il ginocchio ma per l’affaticamento generale. C’era anche il mio amico Silvano, che mi ha aiutato tantissimo.
E dopo?
Mi hanno convinto a continuare. Sono rientrato in Q1 e alla fine è venuto fuori la prima fila, secondo tempo. Pranzo veloce, breve riposo e poi si parte con la Gara 1. Ero parecchio carico ma succede un imprevisto…
Cioè?
Si parte e il mio compagno di team alla prima curva mi dà una sportellata all’interno, prendendomi con la sua carena al mio ginocchio operato. Un ingresso azzardato, che di solito si può fare all’ultimo giro dell’ultima curva, non certo all’inizio… non capisco perché abbia fatto questa mossa, ma dopo mi ha sentito. Alla chiusura del primo giro ero già tornato al secondo posto e sono riuscito a tenere il mio passo. A un certo punto, quando mancavano cinque giri, mi sono girato scoprendo che ero messo abbastanza bene, con 4-5 secondi di vantaggio. Ho iniziato a gestire la gara perché ero davvero molto stanco. Finita Gara 1, mi sono sbottonato la zip, Gara due era dopo un’ora e un quarto. Sono entrato in crisi e non volevo più correre. Non avevo più forza negli avambracci, le gambe mi facevano male… mi era presa un po’ di paura, ma non tanto di scivolare e di fare una caduta…
Poi che è successo?
Mi sono ripreso, anche se alla partenza di Gara 2 mi scappava la pipì, non avevo più salivazione, mi prudeva la schiena… erano spuntati fuori tutti i problemi possibili. Pronti-via, parto benissimo… nessuno mi dà fastidio… io faccio la mia gara cercando di non cadere… A otto giri dalla fine ho avvertito una crisi nera. Nel secondo rettilineo non riuscivo più a mettere la marcia in più, tiravo la quarta al limitatore, per non scalarne poi due. Per la fatica di una marcia…. Alla fine, quando ho visto la bandiera a scacchi che iniziava a sventolare, ho alzato lo sguardo al cielo e ho salutato babbo e nonno, che mi guardano da lassù e a cui negli ultimi giri avevo chiesto aiuto per arrivare in fondo.
Davvero un bel rientro…
Sì, mi hanno fatto tutti i complimenti. Ottima prestazione con una moto che non conoscevo, una pista dove non avevo mai corso prima e un team con cui non avevo mai lavorato. Il grillo salta sempre, sui prati e sulle piste (risata).
Prossimi impegni?
Ho un piccolo sogno nel cassetto. Mi piacerebbe, insieme ad AutoMoto tv, il canale con cui ho la partnership, fare la wild card in diversi campionati, raccontando le esperienze passo dopo passo…