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Avanti ir prossimo (che c’è posto)

- Pisa calcio, Sport
23 Maggio 2019

Oimmei che serata ieri sera all’Arèna … ci scommetto ‘osa vi pare che stamani ni graffia la gola a tanti e quarchedùno oggi, entrando in ufficio, quando ha detto “bòngiorno” con la voce di sandrociotti ha dato la ‘orpa ar tempo malidetto che oggi piove e domani pure, che però fa cardo e ‘un si sa mai ‘ome vestissi e raffreddassi è un attimo. Che poi lo sanno tutti che ieri eravate allo stadio vestiti di nerazzurro a riempi’ un’Arèna piena zeppa fin’all’urtimo posto disponibile, ‘incrusi vèlli aggiunti per grazia ‘oncessa dall’autorità appòsta per i preioffe.

E stamani tutti a compra’ ir giornale, che se ‘un fosse per la pagina dediàta ar Pisa, credo ‘un lo stamperebbero nemmeno più. Con la testa bassa sui telefonini a riguardassi l’immagini dei gò di ieri sera, abbassando l’audio perchè l’esurtanze dell’Orsini Andrea in ufficio potrebbero anche fa’ sfava’ ir capo, o a scorre’ ir milione di foto fatte ieri sera sui gradoni der nostro vecchio ma amato stadio, che ‘un fanno rumore ma provoano ir sorrisetto ebete di chi ancora ha nell’orecchi ir boato ar gò der Mosca, l’abbracci ‘on l’amici intorno e le birre volate per aria ‘ome fanno l’ingresi.

Stamani si pare rincoglioniti più der solito. ‘Un si discorre d’artro e si penza già a chi ci toccherà e a quanto lunga sarà la prossima trasferta, co’ Alessio che ieri ar tocco di notte mandava i messaggi per avvisa’ la gente di tenessi pronta perchè i purma son già tutti pieni e pronti per parti’.

Quanti di voi ‘un hanno ancora ricevuto un messaggino stamani con armèno un paio di cuoricini nerazzurri, còr una foto della ‘urva tutta neroblu, i fumogeni rossi, un serfi fatto ner pieno della sbornia o un audio con quarche tormentone di ieri, tipo Paolino che sbraitava ‘onvinto fosse SanRanieri, oppure di chi stamani vi raccontava di ‘ome avesse dormito male briao sur divano perchè la moglie al rientro aveva tirato fòri l’occhi e aveva chiuso a chiave la porta di ‘amera.

Belle ‘ose perdavvero e mi torna a mente varche flesce tipo la sensazione di pace e anzia mentre maglia e sciarpetta ar collo m’incammino verzo lo stadio passando per borgo e guardandomi intorno e riònosce’ parecchi ‘ome me che ‘un vedano l’ora d’esse’ drento; ir solito panino còr bicchiere di rosso a ceccia ar blecchenblú che ortre a esse’ parecchio bòno fa parte della serie di riti scaramantici che si ‘ontinua a segui’, anche vando ‘un funzionano (mi torna a mente la zuppa der banerone quando si vinze l’urtimi preioffe varche anno fa. Oddio più che a mente mi torna a gola ma è un ber riòrdo); l’Arèna piena di gente di tutti i tipi ma ir sorriso, l’abbracci e le strette di mano vanno a quelli che vedi lì drento sempre tutte le vòrte che c’è una partita; la sudde piena di carrarini speranzosi cariàti a molla dar su’ allenatore, sempre bravo a scòtere ambienti e gioatori; Biasci, l’unìo pisano che è riuscito a raccatta’ fischi all’arèna e che oggi mi fa un po’ tenerezza se penzo che è lì tutto dispiaciuto perchè la squadra della su’ città ha vinto alla grande in uno stadio spettaòlare; e l’urtime birre seduti ar barre per festeggia’ una vittoria importante prima di torna’ a casa e buttassi nel letto còr fistio nell’orecchi; e poi vèllo ‘e s’è visto in campo, dar gran gò der Mosca che pareva si fosse intrafunato còr pallone e poi invece, ha sterzato e tirato un missile che ha gonfiato la rete sotto la sudde ammutolita, ar pareggio della ‘arrarese che per un attimo c’ha fatto paura ma che alla fine è risurtato esse’ l’unìo tiro in porta, alle numerose occasioni da gò create e svanite per un pelo, fino al raddoppio dell’austriaco Gucher, gò meritato per lui, per la squadra e anche per tutti noi. E stamani ci s’ha la gola ruvida per ave’ urlato ir nome dei marcatori, per ave’ cantato tutto ir tempo, fino ar saluto dopo ir novantesimo.

L’Arezzo sarà ir prossimo avverzario… le sensazioni son tante e sono propio belle così come la nostra squadra di ragazzi che un mollano mai, guidati da un Mister gentile che ci ha pian piano conquistati tutti e che preferisce fa’ discorre’ ir campo che spreca’ le parole.

E a noi ci garba parecchio chi chiacchiera coi fatti.

Forza ragazzi, chi viene viene, poco conta.

Lottiamo ancora!

AC

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