L’Università di Pisa ha assegnato la laurea magistrale honoris causa in Sociologia e management dei servizi sociali a don Luigi Ciotti. La cerimonia, che si è svolta nell’Aula magna nuova del Palazzo della Sapienza, è iniziata con il saluto del rettore Paolo Mancarella, a seguire la lettura della motivazione da parte del vice direttore del dipartimento di Scienze politiche, Carmelo Calabrò, e la laudatio tenuta dalla professoressa Enza Pellecchia, direttrice del Centro interdisciplinare di Scienze per la pace.
Nel suo intervento don Ciotti ha parlato della crisi del servizio sociale, di cui la politica ha molte responsabilità. “Il servizio sociale è stato mortificato, lo dicono i dati, crescono emarginazione, fragilità e solitudine. L’istruzione e la conoscenza devono essere maestre del cambiamento”. Poi don Ciotti ha lanciato un accorato appello per custodire e alimentare il bene comune e per costruire un nuovo umanesimo che riconosca anche i diritti della natura.
Il sacerdote fondatore di “Libera” ha rivolto poi un messaggio ai ragazzi dell’Università pisana, “che è un pezzo di storia del nostro Paese. L’augurio che posso fare è che siano capaci di riempire la loro vita di vita, di senso, di significato. Pensando a loro penso anche alla politica centrale, perché in questo momento in Italia ci sono oltre due milioni di giovani che hanno terminato la scuola e che non trovano lavoro. Questa è una società che si preoccupa dei giovani, ma non se ne occupa. Quindi chiediamo di prendere coscienza che l’Italia non può essere fanalino di coda degli investimenti per l’istruzione, la cultura e la formazione”.
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