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La Toscana resta rossa: Prato e Livorno al centrosinistra

- Politica
10 Giugno 2019

“Missione compiuta nei capoluoghi al voto in Toscana. Dopo Firenze, con Livorno e Prato, al Partito Democratico tre città su tre. Ci dimostriamo capaci di arginare la deriva leghista”. Simona Bonafè, coordinatrice toscana del Pd, esulta su Twitter.  Il centrosinistra è in ripresa e in Toscana e porta a casa tutti i capoluoghi in cui si è votato: la conferma di Matteo Biffoni a Prato e la vittoria di Luca Salvetti a Livorno, città che per cinque anni è stata guidata da una giunta del Movimento 5 Stelle. A Prato Biffoni si conferma sindaco della città laniera con il 56,1%, dei voti, contro il 43,9% di Daniele Spada (centrodestra). A Livorno, invece, il centrosinistra torna a guidare la città mettendo in soffitta l’esperienza Nogarin. Al ballottaggio il giornalista Salvetti ha trionfato con il 63,3% dei voti, contro il magro 36,7% del candidato del centrosinistra Andrea Romiti.

Gli altri Comuni al voto. In provincia di Pisa si registra, a Pontedera, il successo del centrosinistra con Matteo Franconi (51,6%) e di Francesca Brogi (55,5%) a Ponsacco. Simone Giglioli (58,5%) ha vinto a San Miniato. Il provincia di Livorno il centrodestra l’ha spuntata a Piombino, dove è stato eletto Francesco Ferrati (64,3%), mentre la sinistra si è imposta a Rosignano Marittimo con Daniele Donati (56,5%), a Collesalvetti con Adelio Antolini (60,2%) e a Cecina con Samuele Lippi (56,5%). Nel Comune elbano di Capoliveri successo di Andrea Gelsi (Lista civica) con il 50,4%. Nel Pistoiese Luca Benesperi (centrodestra) vince ad Agliana (52%) mentre a Monsummano si impone la sinistra con Simona De Caro (52,4%). Spostandoci in provincia di Arezzo registriamo il successo di Luciano Meoni (51,7%) a Cortona (centrodestra) e Valentina Vadi (54,6%) a San Giovanni Valdarno (c.sinistra). A Collevaldelsa (Siena) si è imposto il centrosinistra con Alessandro Donati (60,1%). .

Vediamo ora i commenti politici. Susanna Ceccardi (coordinatrice toscana della Lega) vede il bicchiere mezzo pieno e parla di “storiche a Cortona, Piombino e Agliana. La Lega schiera nuovi sindaci che si sommano a quelli di Massarosa e Montecatini. Nuovi assessori e tantissimi consiglieri comunali che saranno l’alternativa del futuro. Abbiamo vinto, abbiamo perso. Ma lo abbiamo fatto col cuore e l’onestà”. E aggiunge: “Basterebbero pochi dati per capire facilmente come il nostro partito sia sempre più protagonista anche in una regione storicamente rossa come la Toscana. Infatti se nel 2014 non avevamo nessun consigliere comunale, nell’ultima tornata elettorale sono stati eletti ben 135 consiglieri nei comune sopra i 15.000 abitanti. Inoltre non era mai successo di vincere al primo turno, cosa che è invece accaduta a Montecatini e Massarosa”. Il sindaco di Cascina (Pisa), neo parlamentare europea, nega che per la Lega si sia trattato di una battuta d’arresto: “Al ballottaggio nella storica città operaia di Piombino, la Lega elegge sei consiglieri ed anche a Cortona, nonostante l’impegno di Jovanotti (il suo pensare positivo non è stato poi così risolutivo…) la Lega ha trionfato, così come ad Agliana dove il centrodestra ha spodestato il Pd. Sono convinta – conclude – che anche dai banchi dell’opposizione si possa altresì dare un fattivo contributo per migliorare la vita dei cittadini ed io ne sono la testimonianza vivente, dato che nel 2011 fui l’unica eletta, a Cascina, nella Lega e riuscii a mettere i bastoni nelle ruote alla Sinistra, per poi diventare sindaco nella città pisana”.

Decisamente molto critico verso i propri alleati di centrodestra il consigliere regionale Paolo Marcheschi (FdI): “Le affermazioni a Piombino, Cortona, Agliana, che si aggiungono a quelle di Massarosa e Montecatini, dimostrano che l’alleanza di Centrodestra funziona ma per vincere anche nella rossa Toscana, che sta reagendo al dopo Renzi, non possiamo più sbagliare i candidati come è accaduto a Firenze. Laddove si scelgono i più adatti, i più preparati e conosciuti, senza pensare all’appartenenza del partito, si vince o si sfiorano successi insperati, come a Pontedera. Sì vince e si perde alle amministrative per le questioni locali, non più in automatico per reazione al Pd. Festeggiamo chi ha vinto, stiamo vicino a chi meritava di vincere. Riprendiamoci dalla stanchezza e poi lavoriamo per le regionali. Sarà dura e in salita. Non è scontato niente – aggiunge Marcheschi – Comunque per fratelli d’Italia è una grande soddisfazione aver dimostrato, ancora una volta, di avere una classe dirigente preparata e formata da anni sui banchi dell’opposizione”.

Stefano Mugnai, deputato e coordinatore regionale di Forza Italia, si rallegra per “i nuovi sindaci di centrodestra di Cortona, Piombino ed Agliana, che vanno ad aggiungersi agli altri sindaci toscani di centrodestra (molti azzurri) che hanno vinto al primo turno. A dimostrazione che il centrodestra in Toscana può e sa ancora vincere quando lavora per vincere però, convincendosi che gli avversari sono fuori dalla coalizione”.  Si scorge una punta polemica in quella frase, “quando lavora per vincere”. Poi prosegue nell’analisi: “Purtroppo si votava in quasi 190 Comuni toscani e ne abbiamo vinti solo una ventina (5 su 35 sopra 15.000 abitanti). Fa male aver perso ed aver perso male nei tre comuni capoluogo. Fa male aver perso dopo che per 4 anni in Toscana avevamo vinto come mai era accaduto – aggiunge Mugnai – So bene che il ‘nuovo’ ha sempre maggiore appeal del ‘vecchio’. Ma la realtà ci dice che il ‘vecchio’ centrodestra in Toscana ha vinto in quattro anni 6 comuni capoluogo sui 7 che erano andati al voto, tanti altri Comuni, addirittura due Province. Invece il ‘nuovo’ centrodestra assiste alle vittorie del Pd nelle tre città più grandi della nostra regione ed in una marea di altri Comuni”. “Il ‘vecchio’ centrodestra, quello che fino all’anno scorso ha dato la paga al Pd, era unito e coeso e aperto alla civicità con candidati vincenti, al di là delle singole appartenenze partitiche, perché espressione ed interpreti delle comunità da amministrare – spiega l’on. Mugnai – Questo legame diretto con il corpo elettorale, che dà autonomia alle scelte territoriali, diventa essenziale in Toscana per costruire una vincente alternativa di governo al sistema di potere sella sinistra”.

Simona Bonafè (Pd) con orgoglio rivendica i buoni risultati della sinistra, e punzecchia la Lega: “Salvini si può accontentare di mettere le sue bandierine altrove: qui in Toscana è fallito il suo assalto al fortino e ci dimostriamo capaci di vincere le destre. Dopo il dato delle europee e la vittoria di Nardella a Firenze al primo turno, con la riconferma di Biffoni a Prato e l’affermazione di Salvetti a Livorno, il Partito Democratico toscano chiude questa tornata elettorale con un ottimo e non scontato risultato che ci vede alla guida di oltre 140 comuni andati al voto. E’ evidente che qui c’è un modello toscano del partito, fatto di buon governo, pragmatismo, capacità di parlare con tutti e stare sui problemi senza chiusure in posizioni identitarie”.

Esulta anche Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana da poco rientrati nei ranghi del Pd dopo l’esperienza in Liberi e Uguali.  “Anche il primo turno delle amministrative in Toscana era andato bene, avevamo ripreso 128 Comuni. La Toscana si conferma solida nel suo ancoraggio a sinistra, ha costruito un argine contro la cosiddetta destra estrema, contro anche una cultura politica che le è estranea, una cultura antisolidale che non sta nelle corde di questa regione, e poi ha anche dato un giudizio sull’inadeguatezza della classe politica dirigente che esprimono sia la Lega che il M5s. Tutto ciò detto – aggiunge Rossi -, bisogna nello stesso tempo non essere particolarmente euforici perché le vittorie sono state particolarmente combattute, la destra è ancora molto forte, ci sono anche sconfitte che non ci saremmo aspettati e che sono dolorosissime, come quella di Piombino, dove a mio parere, oltre che a vicende politiche locali, c’è sullo sfondo un tema che pesa, ed è la necessità che la sinistra e il Pd trovino un radicamento più forte fra i lavoratori e il mondo del lavoro. Poi avranno pesato anche problemi di gestione politica, ma questo mi sembra il punto fondamentale. Il quadro generale che ne esce, mettendo anche la vittoria straordinaria conseguita al primo turno, a Firenze, Empoli e in tante altre città, è che ci possiamo preparare di buona lena, senza sottovalutazioni, ma anche con forza, alla sfida delle Regionali del 2020″. A chi gli chiede quali errori deve evitare il centrosinistra in vista delle Regionali del 2020, il governatore della Toscana risponde: “Prima di tutto le divisioni. Noi vinciamo laddove diamo un segnale di serenità, di unità, laddove non ci sono corse e arrembaggi alle poltrone. Questo mi pare il primo punto. Se daremo questo segnale credo che molte persone capiranno”.

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Un fiume unisce la Toscana e rappresenta il modo di vivere forte e intraprendente del suo popolo. L'Arno.it desidera raccontarlo con le sue storie, fatiche, sofferenze, gioie e speranze. Senza dimenticare i molti toscani che vivono lontani, o all'estero, ma hanno sempre nel cuore la loro meravigliosa terra.

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