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Firenze invasa dai metalmeccanici per lo sciopero nazionale

- Cronaca
14 Giugno 2019

Almeno 10 mila tute blu hanno sfilato per le vie del centro di Firenze in occasione dello sciopero nazionale dei metalmeccanici, che prevede tre manifestazioni (a Milano, Firenze e Napoli). Partito da Piazza Cavalleggeri, sui Lungarni, il corteo è passato vicino a Piazza della Signoria, per raggiungere Piazza della Santissima Annunziata, luogo del comizio finale. Dietro lo striscione che ha aperto il corteo schierati i segretari regionali di Fim, Fiom e Uilm, il sindaco di Firenze Dario Nardella, e il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. Alla manifestazione hanno partecipato la segretaria generale della Cisl, Anna Maria Furlan, il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, e Gianna Fracassi segretaria confederale della Cgil.

Ma cosa chiedono i metalmeccanici? “C’è bisogno di nuovi investimenti e di una politica industriale degna di questo nome”, ha detto a Milano Maurizio Landini, ricordando che “l’Italia sta perdendo punti ed è più indietro di tante altre parti dell’Europa. La manifestazione di oggi – ha spiegato – chiede che finalmente si imbocchi una strada diversa, la strada dei diritti sul lavoro, della salute e della sicurezza e dell’aumento dei salari, e soprattutto di una nuova politica economica e sociale che metta al centro il lavoro, gli investimenti e la lotta alle ingiustizie sociali, a partire da una vera riforma fiscale e dalla lotta all’evasione”.

A partire dalle ore 9.00 tre cortei hanno attraversato le città: a Milano erano presenti il segretario generale della Cgil Maurizio Landini e il vicesegretario generale Vincenzo Colla, concentramento a Porta Venezia e arrivo in Piazza Duomo; a Napoli partenza da Piazza Mancini e arrivo in Piazza Matteotti, hanno partecipato i segretari confederali della Cgil Ivana Galli, Giuseppe Massafra ed Emilio Miceli; a Firenze il corteo partito da Piazza Cavalleggeri e arrivato in Piazza della SS Annunziata, presenti la vicesegretaria generale della Cgil Gianna Fracassi e il segretario confederale Roberto Ghiselli.

“I lavoratori vogliono la dignità del lavoro – ha detto Enrico Rossi – e chiedono che il governo abbia una politica industriale e si impegni al rilancio degli investimenti pubblici e privati. Si battono contro il lavoro precario che li divide e li umilia. Il paese deve ascoltarli, sono con loro,oggi, a condividere questa battaglia. I lavoratori fanno bene a scioperare – ha aggiunto il governatore parlando con i giornalisti -. Non c’è una politica industriale, nessuno prende in seria considerazione il lavoro, il precariato si estende nelle aziende con il lavoro somministrato, non ci sono sufficienti investimenti pubblici e privati, la produttività non cresce. Ci sono 80mila posti di lavoro a rischio in questo settore. Noi siamo qui per testimoniare vicinanza”. Al Ministero dello Sviluppo economico e del Lavoro, ha sottolineato il governatore toscano, “ci sono tavoli importanti aperti, dovrebbero essere riuniti, magari perché i tavoli da soli non bastano. Aspettiamo risposte per tante vicende toscane, dalla Bekaert a Piombino, dove bisogna ripartire, e altre ancora”.

Il sindaco Dario Nardella: “Sono qui per dare tutto il sostegno possibile ai lavoratori non solo di Firenze e della
Toscana, ma di tutto il centro Italia: si sono ritrovati qui per una manifestazione nazionale che non si vedeva da molti anni. Ora più che mai le istituzioni e il mondo del lavoro devono essere uniti, per dire con grande forza al governo che il tempo è scaduto. Non si possono tollerale decine e decine di tavoli di crisi che si aprono senza prospettiva né soluzione e un’indifferenza totale che c’è da parte di questo governo verso quanto di più prezioso abbiamo, cioè il lavoro, i giovani e gli investimenti. L’Italia è il Paese guida della manifattura europea, insieme alla Germania, ma noi stiamo perdendo terreno e competitività. Non si può andare avanti così, siamo nel cuore di una vera e propria stagnazione economica, per non dire crisi, e oggi in Italia i lavoratori delle fabbriche si fanno sentire senza differenze di sigle – ha concluso Nardella – Il governo non può più rimanere sordo di fronte a questo grande movimento che vede unite anche le istituzioni”.

 

Foto: Cgil (Facebook)

 

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Un fiume unisce la Toscana e rappresenta il modo di vivere forte e intraprendente del suo popolo. L'Arno.it desidera raccontarlo con le sue storie, fatiche, sofferenze, gioie e speranze. Senza dimenticare i molti toscani che vivono lontani, o all'estero, ma hanno sempre nel cuore la loro meravigliosa terra.

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