“Il Cinema Teatro Metropolitan porge le proprie scuse agli spettatori che hanno dovuto abbandonare la sala, chiedendo il giusto rimborso, a causa di un centinaio di adolescenti privi dell’educazione di base”. Cerchiamo di capire cosa è successo in questo cinema di Piombino (Livorno) lo scorso 3 luglio.
Durante la proiezione di “Annabelle 3”, un film horror, un nutrito gruppo di ragazzi ha iniziato a disturbare, parlando ad alta voce e impedendo agli altri spettatori di potersi godere il film in santa pace. A quel punto sono intervenuti i gestori della sala, pregando i disturbatori di tenere un comportamento rispettoso. Purtroppo il tentativo è stato vano. A quel punto c’è stato un nuovo accorato appello, per chiedere il silenzio, accompagnato da una proposta: chi non avesse voluto più vedere il film avrebbe ottenuto il rimborso del biglietto (la speranza era che qualcuno dei disturbatori decidesse di continuare a schiamazzare fuori dalla sala). Ma anche questo tentativo non ha dato i risultati sperati. A quel punto per i gestori della sala è stato necessario chiamare le forze dell’ordine. L’intervento dei Carabinieri ha riportato la calma. Nel frattempo, però, molti spettatori, disgustati per quanto accaduto, avevano deciso di andarsene.
Il cinema Metropolitan si è sentito in dovere di scusarsi con chi ha dovuto subire la maleducazione. Poi ha deciso di prendere le contromisure, fissando una regola stringente: “Per assistere a tutte le proiezioni in programma di Annabelle 3 i ragazzi/e che non abbiano ancora compiuto 16 anni dovranno essere accompagnati da un adulto: 1 adulto che accompagna e controlla almeno 5 ragazzi/e avrà diritto ad un biglietto omaggio. Questo provvedimento è necessario al fine di garantire il regolare svolgimento delle proiezioni e non vuole colpire o penalizzare gli adolescenti educati, bensì a permettere a loro, come al resto degli spettatori, di vedere un film senza essere disturbati. Si prega pertanto di avere un documento d’identità alla mano Non è escluso che il suddetto provvedimento sia applicato anche per le future proiezioni (speriamo di non essere messi nelle condizioni di doverlo fare)”.
Su Facebook si è aperta una vivace discussione su quanto è accaduto. Tra quelli che commentano c’è anche chi ha assistito alla penosa scena. I gestori del cinema, nel rispondere a un utente, hanno scritto quanto segue: “Se fosse stato per noi solo un business… non avremmo interrotto la proiezione per ben due volte invitando i ragazzi a fare silenzio e soprattutto non avremmo chiamato.le forze dell’ordine. Ai tempi che dice lei era possibile buttare fuori i “casinisti” adesso servono i Carabinieri o la Polizia. Abbiamo comunque intenzione di prendere dei provvedimenti ‘preventivi’. Facciamo il nostro lavoro con passione e ci ha fatto veramente male quello che è successo”.