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Richard Gere: “Migranti e Salvini? Non mi preoccupo di politica ma di persone. I Curdi? Mi vergogno di Trump”

- Cronaca, Politica
14 Ottobre 2019

Prima di ricevere le “chiavi di Firenze” Richard Gere ha visitato la Galleria degli Uffizi, ammirando le bellezze che vi sono esposte. Per lui un tour speciale di un’ora guidato dal direttore del museo, Eike Schmidt. “È un visitatore davvero attento e curioso – ha detto Schmidt – si è soffermato su ogni opera, studiando con pazienza i dettagli e facendo molte domande. Ha apprezzato moltissimo la Tebaide del Beato Angelico, sottolineando la somiglianza tra le figure dei santi padri in ritiro ascetico nel deserto ed i monaci buddisti tibetani”.

Arrivato a Palazzo Vecchio l’attore americano ha affrontato diversi temi durante la conferenza stampa prima della cerimonia di consegna delle chiavi. A una domanda sull’ex ministro dell’Interno Salvini ha risposto attingendo al proprio bagaglio buddista: “Io non mi preoccupo della politica, mi preoccupo delle persone. L’importante è seguire sempre gli impulsi umani positivi. Finché siamo in contatto con l’impulso umano che è sempre positivo, non conosco esseri umani interamente cattivi, anzi: il totale dell’essere umano è positivo. Finché siamo in contatto con questo possiamo superare ogni problema molto facilmente”. “Ci sono grandi problemi nella vita ma questa semplice cosa di aiutarci fra noi, sentire la sofferenza degli altri e prendere una decisione è estremamente importante, è da tenere presente. Non è difficile, perché lo sentiamo tutti. L’importante è seguire questo impulso umano positivo e dare attenzione a questo impulso”.

“I volontari su quelle navi sono degli angeli; quello che noi abbiamo in mente è di aiutare le persone. È l’unica cosa importante, che rende significativa la nostra vita”. Così l’attore ha ricordato la sua visita, nell’agosto scorso, alla nave Open Arms bloccata al largo delle coste italiane. “Se vuole venire con me – ha detto poi parlando di Salvini – sarei contento. Insieme possiamo nutrire quelle persone”.

Commentando con i giornalisti la decisione del presidente americano Donald Trump di ritirare le truppe dalla Siria, a danno dei Curdi, Richard Gere ha detto: “Ci saranno tante persone uccise e danneggiate, e come cittadino americano mi vergogno profondamente per il comportamento del mio presidente. È chiaro che ha fatto scelte senza pensare alla gente, agli alleati, per i danni che deriveranno da una decisione affrettata. Sono profondamente deluso, imbarazzato, arrabbiato”.

Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha spiegato in questo modo il riconoscimento delle chiavi della città: “Viene dato innanzitutto al lavoro della fondazione di Richard Gere”. Il primo cittadino non ha voluto replicare alle critiche mosse da alcune forze politiche sulla scelta. “Credo – ha detto il sindaco – che ci sia stata una lettura superficiale, anche perché fin dall’inizio abbiamo ribadito che Firenze ringrazia Richard Gere per il suo impegno, attraverso la fondazione, a favore dei più deboli, dei poveri, delle persone svantaggiate”.

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Giornalista.

5 Commenti
    Paolo Zunino

    Ah, lui si vergogna? Qualcuno dia un fucile a Richard Gere. così potrà andare in Siria a combattere perla libertà dei kurdi

    Sergio

    Non ho niente contro Richard Gere ma prima di “lanciarsi in considerazione filosofiche” farebbe bene, a mio avviso, chiedersi come può un popolo “vessato e tassato” da governi di “incapaci” per usare un eufemismo, di cui abbiamo grande responsabilità, che vive o sopravvivere con stipendi medi di 1200/1300 euro minsili accollarsi i problemi di mezza Africa più il resto ben sapendo fra l’altro che molti non sono profughi ma “furbastri criminali o parassiti economici”. E’ giusto aiutare le persone in difficoltà ma prima occorre esserne in grado e le difficoltà dovrebbero essere reali non strumentali.

    Dino

    E gli italiani non sono persone? Non meritano almeno comprensione? Signor Gere, se sei buddista, trova dove sta scritto che bisogna aiutare piu’ gli stranieri che gli autoctoni. Anzi, ti informo che proprio il Dalai Lama ha affermato che ogni stato ha il dovere di difendere i propri confini, che nessuno ha il diritto di entrare senza permesso e addirittura che, se la guerra o lo stato di calamita’ nel suo paese finisce, lo straniero deve tornare a casa sua. Non mi sembra che tu, signor Gere, ne possa sapere piu’ del Dalai Lama, o che possa avere piu’ ragione di lui.

    il gallo

    Dino sottoscrivo ogni tuo singolo passaggio. Poi certo che se il premio glielo da uno con la faccia come quella di nardella, allora che ci vuoi fare, capisci semplicemente che non puo’ essere una cosa seria.

    rEMO

    Per politici e artisti le violenze attuate dagli stranieri nelle strade delle città e di piccolissimi centri sono “collaterali” accettabili… interi quartieri bloccati dalla paura grazie a spacciatori e sconvolti d’importazione, danni a carico sempre dei cittadini oltre alle tasse aumentate ad arte per coprire i costi enormi dell’accoglienza. Una nazione sotto scacco, calabria, sicilia, puglia assaltate dagli sbarchi “agevolati”, la sanità al collasso con visite a sei mesi, un anno, per la presenza di stranieri a cui vengono effettuate gratis… il cittadino comune e contribuente diventata carne da macello e “strumento” per crescere futuri elettori della sinistra. Complimenti a Gere e soprattutto a Nardella, che ha preso i voti dei fiorentini e gli restituisce degrado e violenze, anche contro i turisti..

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