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Bossoli e minacce nella casa confiscata alla camorra e data ai carabinieri

- Cronaca
18 Ottobre 2019

Alla cerimonia di consegna di quella villetta di Montemurlo (Prato) confiscata alla camorra, avvenuta il 21 dicembre 2018, aveva partecipato anche l’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini. L’immobile era stato consegnato all’Arma dei carabinieri, per essere trasformato in alloggio di servizio. Ora quella casa torna agli onori della cronaca per un episodio inquietante.

Ma vediamo subito di cosa si tratta. Entrando nella sua nuova abitazione, subito dopo la ristrutturazione (durata qualche mese), un carabiniere ha trovato una scritta inquietante su un comodino posto nel giardino della casa: “Siete tutti morti”. Accanto alla scritta c’erano quattro bossoli. La scoperta è avvenuta a settembre. Il militare ha subito informato i suoi superiori ed il caso è finito in procura, che ha aperto un’inchiesta per il reato di minacce aggravate.

Chi può avere messo lì quei bossoli e vergato quella scritta? Bisognerebbe capire se si tratta di un vecchio gesto intimidatorio, magari rivolto a chi, prima del sequestro, viveva in quella casa. Oppure se l’autore del brutto gesto abbia voluto mandare un messaggio sinistro ai futuri abitanti. Secondo quanto accertato dagli inquirenti i bossoli non sarebbero nuovi, ma presenterebbero invece alcuni segni del tempo. Probabile che siano dovuti, questi segni, anche all’esposizione alla pioggia e alla luce.

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