Mi era stata raccontata la sua storia agghiacciante, tra verità e leggenda, ed io non ero ancora in grado di capire quale potesse essere il confine tra realtà e narrazione. Così mi sforzavo di non pensarci troppo e, passando di lì, avevo sempre un certo timore. La stessa sensazione che provavo, sempre da piccolo, sulla spiaggia di Marina di Vecchiano, dove avevo saputo che, anni prima, era stato trovato il corpo senza vita di un bambino (il povero Ermanno Lavorini).
Oggi apprendo una notizia importante, per Pisa e non solo, che riguarda proprio la Torre della Fame. Fino al 31 dicembre sarà possibile visitare il luogo dove morì il conte Ugolino della Gherardesca, coi suoi figli e nipoti, secondo il drammatico racconto di Dante Alighieri nella Divina Commedia.
La mostra “La Torre della Fame. Dante Alighieri, Ugolino della Gherardesca e i luoghi di un mito”, inaugurata il 25 luglio, è organizzata dalla Scuola Normale Superiore presso il Palazzo dell’Orologio, in Piazza dei Cavalieri a Pisa. Allestita all’interno delle mura dove, nel 1288, fu rinchiuso e morì con i propri familiari il conte Ugolino. Visitando la mostra è possibile avere alcuni esempi della fortuna che i versi della Divina Commedia hanno avuto nel corso dei secoli, sia a livello iconografico che letterario, e la ricostruzione della vicenda urbanistica della torre in Piazza dei Cavalieri, tra uso medievale, occultamento seicentesco dentro il Palazzo dell’Orologio, e riscoperta nel Novecento.
Nella cripta inferiore della Torre, inoltre, i visitatori potranno vedere il volto di Dante, dipinto da Buffalmacco nel celebre affresco trecentesco del Camposanto in Piazza dei Miracoli. Dettaglio, questo, che evidenzia il fortissimo legame della città della Torre pendente con il Sommo poeta.
Turisti e cittadini potranno accedere liberamente in uno spazio entrato nell’immaginario collettivo grazie ai versi di Dante, che descrivono gli ultimi giorni della vita del conte Ugolino, già podestà e capitano del popolo di Pisa, trascorsi senza cibo dentro “l’orribile torre”.
L’esposizione è stata curata dal professor Flavio Fergonzi, con la collaborazione della professoressa Giulia Ammannati, che ha riconosciuto il volto di Dante in una delle figure negli affreschi del Camposanto monumentale pisano (Dante all’inferno. Il volto di Dante fra i reietti nel Giudizio di Buffalmacco?, Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, 2021), e della professoressa Lucia Simonato, responsabile scientifica del sito Piazza dei Cavalieri. Una storia europea (https://piazzadeicavalieri.sns.it/), da cui provengono i contenuti sulla storia della Torre della Fame.
Questa iniziativa, in collaborazione con Fondazione Pisa e Opera della Primaziale Pisana, si inserisce nelle azioni di terza missione della Scuola Normale per la produzione, gestione e valorizzazione di beni artistici e culturali del territorio.
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