L’idea è semplice ma geniale: ricreare i più bei monumenti italiani in miniatura, fatti con la carta o il legno. La cooperativa Formacultura, che ha sede a Pisa, dal 1999 si occupa di realizzare ed esportare, in tutto il mondo, i modellini delle nostre bellezze, avvalendosi della collaborazione di archeologi, storici dell’arte, esperti di didattica, grafici e modellatori 2D e 3D. I prodotti sono in vendita nei bookshop di tutti i maggiori musei italiani, ma anche in Europa e in Asia.
È una bella avventura imprenditoriale nata e sviluppatasi in Toscana grazie all’idea di quattro amici, che sono anche soci di Formacultura: Flavia Livolsi, Francesco Marchetti, Francesco Pancari e Riccardo Bani. E pensare che tutto è nato quasi per gioco, come racconta a Repubblica Francesco Marchetti: “Tutto è iniziato dalla passione per l’arte e l’archeologia e dai musei nei bookshop da allestire, mentre conseguivamo il patentino per l’attività di guida e didattica museale”.
Il primo banco di prova la Toscana, dove ovviamente non mancano le ispirazioni: la Torre di Pisa, il Duomo di Firenze, il Campanile di Giotto. I modellini piacciono subito tantissimo e i clienti non mancano. Anno dopo anno l’attività cresce, fino ad arrivare a produrre 150mila pezzi, che non sono proprio pochissimi se non sei una grande azienda.
La produzione, dal disegno al packaging, è artigianale e tutta “made in Italy”. Le vendite, tramite internet, avvengono in tutto il mondo. I modelli di carta sono realizzati con le texture fotografiche, con un risultato molto realistico. I kit in legno, invece, sono tagliati e incisi con il laser, garantendo incastri perfetti e particolari estremamente dettagliati.
Un’altra particolarità importante: i prezzi sono contenuti. Nel futuro? Aumentare le collaborazioni e i modelli personalizzati.