Mettere insieme la salute il benessere, lo sport e l’informatica dando vita a un nuovo percorso di studi decisamente all’avanguardia. Nasce così, all’Università di Pisa, il corso di laurea “Informatics for Digital Health“. Il professor Giuseppe Prencipe, del dipartimento di Informatica, spiega che “la salute digitale è il prossimo futuro, un futuro che passerà dalla progettazione di applicazioni e piattaforme software capaci, ad esempio, di creare terapie personalizzate, progettare nuovi farmaci, gestire al meglio l’accesso agli esami clinici, ma anche assistere i pazienti da remoto o monitorare le prestazioni degli atleti. Si tratterà di realizzare piattaforme sicure, interoperabili e intelligenti in grado di gestire ed estrarre informazioni da una mole enorme ed eterogenea di dati prodotta da cittadini-pazienti-assistiti in linea con quanto previsto dalla Agenzia Nazionale della Salute Digitale istituita nel 2023”.
L’Università di Pisa, con il dipartimento di Informatica in prima linea, raccoglie la sfida in un settore che, con tutta probabilità, è destinato a diventare sempre più importante e strategico. Basta guardare i numeri che si riferiscono alla spesa.
“Nel 2022 la spesa in sanità digitale in Italia è cresciuta del 12,5% rispetto al 2020, toccando quota 1,69 miliardi di euro – spiega Vincenzo Ambriola, direttore del Dipartimento di Informatica -. A questi investimenti si aggiungono anche quelli previsti dal PNRR che dedica ben 15,63 miliardi di euro al settore salute, in particolare alla telemedicina che avrà un ruolo fondamentale nel nuovo modello di assistenza territoriale”.
Il nuovo corso di laurea magistrale pisano, pertanto, si propone come punto di riferimento a livello nazionale e non solo. Le lezioni saranno in lingua inglese, i candidati ideali sono principalmente i laureati triennali in informatica, ingegneria, matematica e fisica. L’obiettivo è formare una figura professionale che, partendo da conoscenze e competenze proprie dell’informatica, sia in grado di affrontare e risolvere problemi complessi che nascono nella complessa catena del “valore salute” che si compone, tra gli altri, di monitoraggio, diagnosi, cura, benessere e assistenza di cittadini, pazienti, e assistiti.
Il professor Paolo Ferragina (Università di Pisa e Scuola Superiore Sant’Anna) anticipa che si punterà molto a “stabilire relazioni con aziende, organismi ed enti del settore biomedico, del wellness, dello sport, della nutraceutica e del farmaceutico, al fine di offrire quante più opportunità possibili di progetti, tirocini, stage, e job placement per i nostri studenti, e proprio per potenziare questi rapporti e la proiezione internazionale del percorso formativo abbiamo definito un Advisory Board con rappresentanti di enti, aziende, università e venture capitalist non solo italiani dei settori suddetti”.
Prevista, inoltre, una stretta collaborazione tra docenti dell’area informatica, biomedica, del pharma, della bioingegneria e del settore economico-legale. Alla fine dei due anni tutti gli studenti saranno chiamati a sviluppare progetti di software proposti da docenti, aziende e professionisti, che potranno poi essere approfonditi nel lavoro di tesi, con eventuali stage nelle sedi proponenti.
Alla fine del percorso di studio i laureati in Informatics for Digital Health potranno sostenere l’Esame di Stato per l’abilitazione alla professione di Ingegnere senior.
Fonte: unipi.it