Ventisei giugno 2006. Allo stadio Fritz-Walter-Stadion di Kaiserslautern (Germania) si gioca Italia-Australia, valida per gli ottavi di finale dei Mondiali di calcio. Vincono gli azzurri 1-0 con un gol di Totti su rigore. Si festeggia per le strade, si fanno caroselli (sfidando la superstizione: mai esultare troppo prima del dovuto), e si esibiscono le bandiere sui balconi. Un ventenne pisano ne ruba una, con un metro di grondaia di rame a cui è attaccata. Viene denunciato, finisce in carcere per due giorni. Poi il processo va avanti, tra ricorsi e appelli. Nel frattempo ha messo la testa a posto: lavora, si è sposato ed ha avuto un figlio. Però quella bischerata, come si dice in Toscana, incombe sul suo presente. Tredici anni dopo i carabinieri bussano alla sua porta: devono portarlo via, ha un residuo di pena da scontare, cinque mesi e ventotto giorni per l’esattezza.
Questa storia vera è stata presa come esempio dagli avvocati della Camera penale pisana, che con un video protestano contro la riforma Bonafede che, di fatto, abroga la prescrizione. “Imputati e vittime in balia di uno Stato che non è stato in grado di punire e assicurare giustizia – spiegano e che, invece di chiedere scusa, si ritaglia norme che coprano la sua incapacità e la sua inerzia”. I penalisti pisani come i loro colleghi in tutta Italia hanno scioperato per una settimana contro la riforma. Con questo video spiegano il loro punto di vista, invitandoci tutti a riflettere. E sottolineano che “abolire la prescrizione è come abolire il 90° minuto”. GUARDA IL VIDEO
Com’è andata a finire la storia? Trattandosi di reato ostativo (equiparato al furto in abitazione) non è prevista la sospensione dell’ordine di esecuzione della pena. Così il giovane viene prelevato dalla sua abitazione e finisce di nuovo in carcere. Passato un mese il suo avvocato chiede e ottiene una misura alternativa. Antonella Antonelli, il legale pisano che ha difeso il giovane pisano, è amareggiata: “Non occorre che il ministro metta mano alla prescrizione per far sì che i reati non si prescrivano”.
Facendo un parallelo con il mondo del calcio gli avvocati pisani sottolineano questo: “Nessuno dei calciatori professionisti dell’Italia campione del mondo gioca adesso nella nazionale. Quale finalità può avere una pena a 13 anni dal fatto?”.
L’Arno.it ha chiesto un commento all’avvocato Marisa Marraffino, del foto di Milano: “La pena dovrebbe essere volta alla rieducazione del colpevole, rendere eterna una punizione ha degli effetti sociali, umani e psicologici devastanti. Non ha alcun effetto rieducativo. Una riforma di questo tipo – prosegue – non tiene conto del tipo di reato commesso, è davvero inconcepibile e in contrasto con le riforme deflative degli ultimi anni, penso all’estensione della messa alla prova, all’introduzione della tenuità del fatto. Così si torna indietro, non è una conquista di civiltà ma il contrario”.
Giusto o sbagliato? La discussione (politica ma non solo) è aperta…
Foto: dal video dei penalisti di Pisa
Non che la cosa sia importante ma se non ricordo male agli ottavi di finale l’Italia giocò contro l’Australia vincendo 1-0 con gol di Totti a tempo scaduto su rigore. Poi magari ricordo male……..
Giusto, abbiamo corretto. Grazie!
la prescrizione serve eccome! eccovene un esempio…. 🙂 certo, quando ci sono dei babbei che teorizzano come fanno isis, la democrazia diventa uno stupro….
Vorrei capire come mai la “giustizia ” italiana è così sollecita nell eseguire pedissequamente una ridicola sentenza tedesca mentre da anni la giustizia tedesca traccheggia ed ancora non ha eseguito la cattura e carcerazione relativa alla condanna per OMICIDIO dei dirigenti della Tissen Krupp per il rogo di Torino. Questo a prescindere dal fatto che il tifoso è un gran coglione …