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C’è anche Pisa in “Di padre in figlio. Vita da tifosi”

- Sport
17 Settembre 2024

Sabato 14 settembre su Rai3 è andato in onda, in prima serata, un documentario dal titolo “Di padre in figlio. Vita da tifosi“, con la regia di Gianni Costantino Iniziato con una breve introduzione di presentazione dei tifosi di Palermo, Bologna, Genoa, tutti con in comune la passione verso i propri colori, tramandata di padre in figlio. Molti i racconti curiosi e le storie anche commoventi che hanno fatto da contorno a belle realtà fatte di fede e passione sportiva. Sono stati intervistati personaggi famosi quali Paolo Bonolis, noto tifoso interista, passione tramandatagli dal padre, Salvo Ficarra, attore palermitano e tifoso rosanero, Andrea Bocelli, tenore di Lajatico (Pisa), che divide la propria fede calcistica fra Inter e il Pisa.

E sul Pisa sono state fatte delle curiose interviste ad alcuni tifosi nerazzurri, alcuni dei quali conosciuti nella città della Torre. A partire da Matteo Cerrai, noto personaggio del Gioco del Ponte, e la sua famiglia, che vive in un appartamento proprio a ridosso della Curva Sud. Diventare tifoso per lui, per certi versi, è stato quasi inevitabile, respirando l’aria dello stadio fin da piccolo. Sua mamma racconta di quando andò a vivere in quella casa: “Le prime volte, sentendo oscillare la casa, pensavo ad una scossa di terremoto e mi precipitavo fuori di casa con i bimbi, ma fuori non vedevo nessuno. Ci misi un po’ a capire che era lo stadio e che, una domenica sì ed una no, avrei dovuto fare l’abitudine con questa situazione”. La mamma di Matteo poi ricorda Romeo Anconetani: “A Pisa era una figura, pensate che la sera andava a controllare se i giocatori erano in casa!”. E ripensa con nostalgia ai momenti più pittoreschi, in cui Romeo spargeva il sale prima di ogni partita, oppure quando si lamentava di quanto fossero ingiusti i giornalisti, salvo poi riabilitarli nel giorno di una promozione, quando non erano più “cattivi” ma addirittura angeli.

Ovviamente è stata ricordata l’epica trasferta di Cremona (21 giugno 1987), quando il Pisa conquistò la promozione in Serie A. E i treni speciali organizzati, facendo pagare ai tifosi solo 5.000 lire a testa per raggiungere mete anche lontane. A condire il tutto immagini bellissime di Pisa, da piazza dei Cavalieri a quella dei Miracoli, e persino delle due Mitropa Cup vinte dai nerazzurri negli anni Ottanta.

In piazza dei Miracoli il vero protagonista è stato Franceschino Michelotti, che canta “Pisa è una malattia che non va più via!”. Insieme a lui l’amico Andrea Bertolini, il famoso “Bertola”, che ha parlato della loro amicizia e delle attività dell’associazione, ideata con Franceschino, nata allo scopo di sensibilizzare tutti al problema delle barriere architettoniche. La Curva Nord dei tifosi Pisani da sempre è sensibile e solidale a certe tematiche, perché “fare del bene, fa stare bene” ed è come gioire per una vittoria del Pisa. 

Da Franceschino si passa ad Andrea Bocelli, che parla della sua passione per il calcio: “Nasce negli anni 60 in collegio, a Reggio Emilia, ed è quella per l’Inter di Burgnich e Facchetti, poi però mi sono appassionato della squadra della mia città, il Pisa, festeggiando i suoi successi, come le promozioni dalla serie B alla serie A. In seguito mi ero un pochino allontanato, ma con i miei figli mi sono riavvicinato ed in casa mia sono tutti interisti e pisani. Ho composto anche un inno dedicato al Pisa insieme alla mia famiglia, il titolo è Alè Pisa, alè alè”.

Un bel documentario, un piacevole collage di storie di vita e di tifo dove viene sviscerato tutto l’amore e la passione per la maglia, un attaccamento che viene tramandato di padre in figlio, a testimonianza di una fede che non morirà mai.

Maurizio Ficeli 

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