Primo cittadino di Pisa dal 1976 al 1983, poi deputato per due legislature eletto nelle liste del Pci, Luigi Bulleri si è spento all’età di 90 anni. Nella guida della città della Torre pendente si distinse per le battaglie “sociali”, a partire dalla requisizione degli appartamenti sfitti da assegnare gli alloggi a chi ne era privo. Per questo suo interventismo fu ricordato come il sindaco che “ruppe la catena“. Si trovò, infatti, a tagliare materialmente la catena del complesso di via del Brennero assegnato ai soldati americani, dando le case in locazione in un periodo in cui la fame di alloggi aveva assunto livelli impressionanti.
Lo chiamavano il “sindaco contadino”, per ricordare le sue umili origini legate alla terra. Nato in un podere di Pomarance (Pisa), aveva fatto il contadino-mezzadro (come teneva a precisare) e poi, come sindacalista, si era impegnato nella difesa dei lavoratori, avvicinandosi poi alla politica a partire dai primi anni Sessanta, dapprima come consigliere comunale del Pci e poi come assessore, nella giunta espressione dell’intesa Dc-Pci con il sindaco Elia Lazzeri. Salito sullo scranno di primo cittadino, nel 1976, dovette affrontare diverse problematiche, tra cui la grave crisi idrica, la carenza di aule scolastiche e i problemi del trasporto pubblico, oltre a quelli occupazionali legati alla crisi di alcune aziende che avevano sede nella città della Torre: Saint Gobain e Marzotto in primis. Nella sua esperienza a Montecitorio fu membro della commissione ambiente e territorio, continuando ad occuparsi dei braccianti e dei problemi del mondo dell’agricoltura.
Paolo Fontanelli, sindaco di Pisa dal 1998 al 2008, su Facebook ha usato queste parole per ricordare Bulleri: “Proprio nei giorni scorsi mi è capitato alla festa di Riglione di ricordare il suo contributo alla realizzazione della festa nazionale a Tirrenia nel 1982. Infatti nel filmato che ricordava le due manifestazioni pisane con Enrico Berlinguer si vedono le immagini del sindaco Bulleri che riceve in Comune il segretario del Pci. Bulleri fece il sindaco per sette anni, dal 1976 al 1983 e poi il deputato eletto a Pisa. È sempre stato forte il suo legame con la città, così come si è sempre battuto per le ragioni dei lavoratori e dei più deboli. Dopo l’esperienza parlamentare il centro del suo impegno è stato il volontariato sociale. Grazie Gigi, per tutto”.
Paolo Martinelli, capogruppo de La Città delle persone in Consiglio comunale, nonché ex candidato sindaco del centrosinistra alle ultime elezioni amministrative, racconta di aver conosciuto Bulleri durante la campagna elettorale: “È stato uno di quegli incontri che, per umanità, mi rimarrà più nel cuore. Parlammo di impegno politico e sociale. Ci trovammo subito in sintonia. Mi colpì sin dal primo momento la sua passione per i poveri, le battaglie per il diritto alla casa e per la terra, la mediazione che portò avanti nel dialogo tra Pci e parte della Dc che sancì l’accordo per l’elezione in Consiglio comunale del sindaco Elia Lazzeri, l’avvio dell’insediamento visionario a Pisa dell’area di ricerca del Cnr di cui ancora oggi la città beneficia”.