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Antiquariato, una passione che non stanca mai

- Eventi
1 Ottobre 2024

Numeri in crescita quelli della Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze che segna con questo primo fine settimana di apertura un +30% rispetto alla precedente edizione del 2022. Ben 2900 le persone che nei giorni di sabato 28 e domenica 29 settembre hanno varcato la soglia di Palazzo Corsini per ammirare le opere di straordinario valore portate delle ottanta gallerie presenti.

Tra queste nuove e vecchie presenze: c’è chi, come la galleria Enrico Frascione, partecipa dalla prima edizione del 1959 e chi invece prende parte al rituale per la prima volta. Sono ben 14 le nuove prestigiose partecipazioni internazionali che si registrano quest’anno, come le gallerie Flavio Gianassi (che arriva da Londra con le “Quattro teste urlanti” di Gian Lorenzo Bernini, opera fino ad oggi posseduta dagli eredi), Lullo Pampoulides (anch’essa con sede nella capitale inglese) e la ginevrina Rob Smeets.

Ogni singolo pezzo è stato verificato, prima dell’apertura degli stand, da un Comitato di Vetting composto da 55 esperti dei vari settori che hanno visionato opere. Tra le opere più attese di questa edizione e finalmente svelate c’è “Studio di Giove”, portato a Firenze dalla Dickinson Gallery: si tratta di un primo disegno di “Giove” di Michelangelo acquistato a Parigi oltre trent’anni fa come opera anonima e oggi presentato da molti importanti studiosi come il primo disegno conosciuto del maestro rinascimentale.

Ritrattista dei grandi (la regina Elisabetta II lo chiamò a corte, ma i suoi colori catturarono anche Kennedy e Papa Giovanni XXIII) così come degli ultimi, i mendicanti, grazie ad Agnews è presente nel palazzo che affaccia sul lungarno anche Pietro Annigoni, considerato da Berenson come il più grande pittore del XX secolo.

Caretto Occhinengro, Cornelis Massys, “Paesaggio con la Fuga in Egitto”


È una vera e propria mostra invece quella proposta dalla Galleria d’Arte Frediano Farsetti: “Les Italiens de Paris” racchiude infatti i capolavori realizzati nel primo Novecento da un gruppo di artisti italiani che irrompe sulla scena parigina. Sono Alberto Savinio, René Paresce, Mario Tozzi , Massimo Campigli, Gino Severini e Giorgio de Chirico, artisti le cui opere hanno rappresentato una delle punte più avanzate della sperimentazione pittorica e iconografica nell’Europa tra le due guerre.



Già venduta intanto una delle opere più attenzionate di questa edizione, la “Testa del Vescovo Andrea de’ Mozzi” (foto sopra), attribuita a un collaboratore di Arnolfo di Cambio, per la quale la Galleria Botticelli Antichità indicava un prezzo di richiesta di 100 mila euro. È atteso invece nel Museo Diocesano di Palazzo Borgia un “San Luca” di Pietro Lorenzetti comprato dal Comune di Pienza alla galleria Frascione Arte.

C’è tempo fino a domenica 6 per fare nuovi acquisti. O quantomeno per visitare l’esposizione.

Ilaria Clara Urciuoli

Foto: Studio Esseci sas

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