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Addio all’ex parlamentare Giacomo Maccheroni

- Politica, Primo piano
10 Ottobre 2024

Si è spento all’età di 88 anni l’on. Giacomo Maccheroni, parlamentare socialista per due legislature (dal 1987 al 1994), già presidente del Consiglio regionale della Toscana e, in precedenza, sindaco di Pontedera (Pisa). Qualche anno fa noi de L’Arno.it lo intervistammo per approfondire alcuni temi legati all’esperienza socialista sul territorio pisano. Ci parlò anche dei suoi rapporti con Bettino Craxi (leggi l’intervista).

La sua militanza nel Psi era iniziata da giovanissimo, a soli 15 anni. Fu per lui una scelta naturale, visto che nei difficili anni Venti e Trenta la sua famiglia era stata fieramente socialista e antifascista. Dimostrando abile doti organizzative e l’attitudine a mobilitare e aggregare le persone, iniziò a collaborare con la federazione provinciale di Pisa del Psi per le zone della Val d’Era e della Val di Cecina. Idealmente aderì alla componente della sinistra socialista guidata da Riccardo Lombardi, divenendone col tempo uno degli esponenti toscani più importanti insieme a Oriano Ripoli, Fausta Giani Cecchini, Valdo Spini e Sergio Cortopassi.

Un giovane Giacomo Maccheroni con Pietro Nenni

Dopo un’importante esperienza come funzionario nelle cooperative di consumo provinciale, dal 1958 al 1961 fu presidente dell’Ospedale “Lotti” di Pontedera. La sua carriera politica nelle istituzioni ebbe inizio sugli scranni del consiglio comunale di Pontedera, dal 1960 al 1965, poi al consiglio provinciale di Pisa. Tornò a Pontedera, di cui fu sindaco dal 1965 al 1975. Tra le prime grane che dovette affrontare come primo cittadino della città della Vespa ci fu l’alluvione del 1966, coi gravissimi danni che le acque tracimate del fiume Era causarono alle imprese del territorio e ai cittadini.

Nel 1975 il salto in Regione, nel cui consiglio fu eletto raccogliendo un vasto consenso. Entrò in giunta come assesore all’Urbanistica. Fu riconfermato nel 1980 e di nuovo nel 1985, anno in cui fu eletto presidente del Consiglio regionale.

Nel maggio si candidò alle Politiche, alla Camera dei deputati, per il collegio di Pisa, Livorno, Lucca e Massa-Carrara, fu riconfermato nel 1992 restando in carica fino al 1994.

Con la fine della Prima Repubblica aderì con entusiasmo ai molteplici sforzi per rifondare e rilanciare una presenza politica socialista nella realtà della provincia di Pisa.

La salma di Giacomo Maccheroni sarà esposta presso la sala del Consiliare di Pontedera a partire dalle ore 12 di Venerdì 11. In Corso Matteotti 37 si terrà una breve cerimonia civile sabato alle ore 15. 

Maccheroni con Riccardo Lombardi e Valdo Spini

Il ricordo del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani: “Giacomo ha impersonato una scuola politica e di vita che ha fatto della gente e dei territori il terreno appassionato del suo impegno, sempre presente e sempre di riferimento per la sua comunità. Sono vicino ai suoi cari a cui consegno il ricordo affettuoso per chi, come Giacomo, è stato protagonista della vita politica in Toscana, portando la presenza della Regione ai massimi livelli istituzionali”.

La toscanitá di Giacomo Maccheroni

Traspare dallo scritto di Giacomo Maccheroni “Una vita. Fra la gente, per la gente”, uno spaccato dell’Umanesimo Socialista, la storia di un “Bertoldo laico e socialista” che ha assunto via via i livelli più alti della politica regionale e nazionale. Il punto di vista è quello della “storia minore” che trae rimembranza dalla cronaca della vita quotidiana fatta di episodi e nomi che hanno coinvolto i cittadini nella “Polis” con il significato greco del termine che si applica tanto all’attività di coloro che si trovano a governare (per scelta popolare in democrazia), quanto al confronto ideale finalizzato all’accesso all’attività di governo o di opposizione, insomma la Politica. Rilevo l’importanza del passaggio dalla tradizione orale a quella scritta; quella storia vissuta e descritta dal popolo anzi dal “Popolino”, quella che i socialisti chiamano “lavoratori non solo proletari” senza grandi illusioni ma con grandi speranze.

E qui c’è tutta l’anima, l’intelligenza della “Toscanità”, l’essere sarcasmo tagliente a volte critico a volte bonario quasi “complimento”; la battuta pronta e diretta, li sorriso accattivante e “l’incazzatura” improvvisa, l’ironia ferina quella che per il piacere di essere espressa (la battuta) mette a rischio anche un’amicizia. Nel libello, che si legge di corsa tutto d’un fiato ci sono i nomi, i luoghi della nostra provincia, ci sono i fatti e le Persone.

Leggete il libro, trovate un posticino nella vostra libreria, anche in quella più dotta perché la sinistra, non solo quella socialista ma anche quella repubblicana e comunista gramsciana, da noi viene da quei luoghi e da quei fatti descritti con semplicità e leggerezza dal compagno Giacomo Maccheroni.

Carlo Sorrente
Segretario provinciale
PSI dal 1991 al 1994

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Giornalista.

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