In pochi istanti le due ciminiere dell’ex centrale Enel di Piombino sono venute giù, come giocattolini. Il video della demolizione che gira sul web fa impressione. Alte 195 metri ciascuna le due torri svettavano sul golfo. Con questo passo può iniziare la riqualificazione in chiave turistica della zona, con obiettivi ambiziosi: strutture per l’attività fisica, lo svago e la nautica. Le demolizioni del perimetro della centrale era iniziate nel novembre 2021, con l’intento di chiuderle entro il 2025, parallelamente alle bonifiche.
L’abbattimento è avvenuto alla presenza del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, del prefetto di Livorno Giancarlo Dionisi, del sindaco di Piombino Francesco Ferrari, dei rappresentanti Tor del Sale, della responsabile riqualificazione siti Italia di Enel Lavinia Ferri e della responsabile filiera gas Italia di Enel Federica Rofi.
“È un evento storico – ha detto Eugenio Giani – il segno tangibile della nuova progettualità per Piombino e per la costa toscana. Abbiamo detto più volte, anche attraverso la nostra disponibilità per il rigassificatore, che lascerà le acque quando già pattuito con il Governo, della strategia di rilancio innovativo di questo tratto di costa e non solo, come conferma la trattativa sul futuro dell’acciaio in Italia e a Piombino che, come Regione, seguiamo passo dopo passo. Solo pochi giorni fa, da commissario straordinario delle opere, ho inaugurato il nuovo piazzale di fronte alla banchina: si cominciano a vedere le fortissime potenzialità di Piombino e la sua funzione di interesse nazionale. Il progetto con Enel è forte del dialogo con le istituzioni – ricordo il supporto delle fasi autorizzative e ambientali da parte della Regione e di Arpat -, con il territorio e con l’Oasi Padule Orti Bottagone del WWF: oggi si restituisce il sito a nuova vita all’insegna della sostenibilità economica e ambientale”.
Ci auguriamo che queste demolizioni possano rappresentare un nuovo inizio per Piombino, e questa parte di Toscana, ma tanto resta ancora da fare. Una cosa, piccola ma significativa, ci preme sottolineare. Chi sbarca al porto di Piombino si trova a dover affrontare un percorso urbano lento e incomprensibile. Ci vuole tanto a creare una viabilità di scorrimento degna di questo nome?