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Stadio e Centro sportivo, a che gioco sta giocando La Città Ecologica?

- Politica, Primo piano
15 Dicembre 2024

Divampano le polemiche, a Pisa, per due progetti legati al futuro del Pisa SC. Il Centro sportivo e il nuovo stadio. Su entrambi si discute da anni e si assiste alla fermissima opposizione di un’associazione molto combattiva, La Città Ecologica, che in nome della legalità e contro la speculazione (come se fare affari fosse attività diabolica e spregevole) è fermamente intenzionata a bloccare tutto.

Non abbiamo nulla contro La Città Ecologica, anzi, qui di seguito pubblichiamo integralmente un loro comunicato. Ma ci chiediamo una cosa: a che gioco sta giocando? Perché una variante urbanistica (quella che ha deciso di costruire il nuovo stadio a Ospedaletto) non può essere modificata, secondo le modalità previste dalla legge e la democrazia? Chi l’ha detto che lo stadio non debba più trovare spazio a Porta a Lucca? E, se proprio vogliamo parlare di speculazione, cos’è peggio, modernizzare lo stadio o costruire delle case laddove per più di un secolo vi è stata una struttura sportiva? Costruire case sul pratone della vecchia Arena non sarebbe una speculazione?

Sulla collocazione dello stadio ci permettiamo di rivolgere una domanda alla Città Ecologica. Il Comune, attraverso il piano urbanistico, decide come si debba sviluppare la città. Ma la costruzione di un impianto sportivo sarebbe pubblica? Non ci pare. Almeno non vi è alcuna possibilità che il nuovo stadio di Pisa possa essere costruito coi soldi pubblici. Al massimo potrebbe esservi qualche prestito agevolato, ma non risorse a fondo perduto. Detto questo, occorre un investimento privato. L’imprenditore (o gli imprenditori) eventualmente interessati a investire per costruire uno stadio avranno diritto di immaginare un profitto per la loro operazione, oppure devono investire senza nulla avere in cambio? Avrà diritto, un imprenditore privato, a preferire una zona anzicvhé un’altra? Potrà dire che è meglio avere una struttura a poca distanza dalla Torre di Pisa che a Ospedaletto? Il discorso cambierebbe, ovviamente, se a costruire lo stadio fosse il Comune o un altro ente pubblico.

Ci preme sottolineare una cosa: il futuro di una città lo decidono i cittadini, attraverso i politici che eleggono per essere governati (amministrati). I giudici facciano rispettare le leggi e verifichino tutti gli esposti del caso. Ma a decidere come sviluppare una città non potranno che essere gli amministratori pubblici, nel rispetto delle regole, ovviamente. E fino a prova contraria il privato che investe soldi ha tutto il diritto di farlo cercando di trarne un profitto. Altrimenti, se ha i soldi, investa pure lo Stato (o gli enti pubblici). Però forse prima di costruire uno stadio vi sarebbero tante altre priorità. Voi che dite?


VENDITA STADIO: UN BUON AFFARE PER IL COMPRATORE

Il 15 ottobre 2020 veniva presentata da un folto gruppo di residenti della zona, con il supporto dell’Associazione ambientalista La Città ecologica, un ricorso al TAR contro le numerose e gravi irregolarità nel procedimento amministrativo presenti nella variante urbanistica che riportava la previsione dello stadio a Porta a Lucca.

Da allora, dopo Il rifiuto del Comune di Pisa di accelerare i tempi del giudizio, TUTTO TACE.

Ci sembra giunta l’ora che il TAR esamini il ricorso e si pronunci.

Ora appare forse più chiara tutta l’operazione, che nulla ha a che fare con il gioco del calcio e la squadra della città. È una grande speculazione edilizia che, vista torre, rende molto di più anche perché l’investimento iniziale appare relativamente modesto. 4.3M€ a fronte di 5.160mq di SUL di destinazioni commerciali (833€/mq) a 300m a piedi dalla piazza più famosa del mondo è proprio un ottimo affare. Alla faccia della pianificazione urbanistica e dell’intera città che con quella collocazione dello stadio già oggi diversi giorni al mese è totalmente paralizzata e in futuro lo sarà per più giorni e più intensamente.

Per di più, con il Comune di Pisa, il venditore, che si è già impegnato a spendere oltre un milione di euro sul bene che intende vendere. Strano comportamento per un venditore!

Ultima domanda: si è tenuto conto che anche l’Arena Garibaldi è in area a rischio di alluvione P3. Si farà anche il nuovo stadio su palafitte, come gli edifici del centro sportivo?

Associazione ambientalista
La Città Ecologica APS

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Giornalista.

2 Commenti
    Pierluigi D'Amico

    Buongiorno,
    ringrazio per aver pubblicato integralmente il nostro comunicato e rispondo volentieri alle sue domande.
    Innanzitutto noi non non stiamo giocando a nessun gioco. Siamo una associazione ambientalista che si batte per una città ecologica e quindi in difesa dell’ambiente per una cittò più vivibile, meno inquinata e con meno emissioni climalteranti. Lo facciamo da una quarantina d’anni, quindi da molto prima che la stessa associazione fosse costituita.
    Una previsione urbanistica può essere modificata. Ma si può anche dissentire dal contenuto di tale variante. Il procedimento amministrativo che porta alla variante deve essere corretto. In caso contrario i cittadini che dissentono dalla variante e si sentono danneggiati da essa possono appellarsi al TAR per far valere le proprie ragione ec chiedere che la variante sia annullata perchè illegittima. Siamo in questo caso.
    Che lo stadio trovi la sua migliore collocazione dove era previsto prima dell’ultima variante lo diciamo noi e con noi i cittadini che hanno sottoscritto il ricorso al TAR e una parte significativa di città che trova intollerebile l’assedio di una parte importante della città alcuni giorni al mese con le auto che assediano tutta la parte nord della città stessa. Noi riteniamo che un nuovo stadio possa essere realizzato a ospedaletto in area da individuare, con tutta l’area di Porta a Lucca rinaturalizzata realizzando un Parco urbano e archeologico, eventualmente rinaturalizzando qualche capannone abbandonato in modo da arrivare ad annullare il consumo di suolo. Il nuovo stadio potrebbe essere servito da una linea tranviaria utilizzando la linea ferroviaria Pisa-Collesalvetti-Vada tuttora in funzione. Quindi nessuna casa in luogo dell’Arena, nessun consumo di suolo, mobilità ecologica per raggiungerlo.
    Al fondo della nostra battaglia c’è il principio che ha sempre guidato il pensiero dei grandi urbanisti e che in teoria sarebbe anche legge: la pianificazione urbanistica, cioè come si debba sviluppare la città, spetta alla collettività. Gli interessi privati sono legittimi, ma debbono adeguarsi agli interessi collettivi. Non si può pretendere di fare pianificazione urbanistica attraverso la compravendita di aree con una destinazione per poi chiederne la variazione di destinazione e attraverso questo fare profitti. Questa è la speculazione edilizia. A questo noi ci opponiamo.
    Gli imprenditori che vogliano investire hanno tutto il diritto di volere il profitto. Su questo nulla questio. Non hanno il diritto che la loro aspirazione al profitto condizioni la pianificazione urbanistica e peggiori la qualità del vivere di un’intera città o di una sua parte significativa.
    Spero di essere riuscito a rispondere alle sue domande.
    Cordialmente
    Pierluigi D’Amico

    Orlando Sacchelli

    Grazie della risposta. Dunque vorreste realizzare un bel parco. Ottima idea! Ma non ci sono altre zone dove potrebbero essere fatti dei bellissimi parchi? Gliene dico uno: alla Cittadella. C’è un progetto, se non erro, ma bisogna stare attenti che il verde non finisca per ridursi a qualche alberello o aiuola. Sarebbe, invece, un bellissimo polmone verde alle porte della cittá. A Porta a Lucca dalla fine dell’Ottocento c’è una struttura, prima adibita a teatro all’aperto-luogo di rappresentazioni, poi divenuto stadio, costruito quando tutto intorno non esisteva praticamente nulla. Si vadano a vedere le foto dell’epoca. In seguito vi è stato uno sviluppo urbanistico evidentemente disordinato e privo di lungimiranza. Ma per quale motivo, ora, dovrebbe essere spostato lo stadio? Perché l’area è troppo congestionata, dite voi. Non so se abbiate mai visto i moderni impianti sportivi che si trovano in alcuni dei quartieri più centrali di Londra… ovviamente nessuno intende paragonare la realtá pisana a quella della cittá inglese, ma era solo per fare un esempio. Il “business” prevede che si frequentino gli impianti sportivi sette giorni su sette, con varie attivitá. Dal museo al ristorante, fino ai negozi. Non penso a un numero di persone uguale a quello che può mobilitare una partita, ma sicuramente parliamo sempre di numeri importanti, in grado di suscitare un certo appeal in termini economici per gli investitori. Secondo voi nella realtá pisana, la zona attuale dello stadio, a Porta a Lucca, con vista sulla Torre di Pisa, può essere considerata con il medesimo appeal della zona di Ospedaletto? Se rispondiamo con onestá intellettuale la risposta non può che essere questa: no. Ergo, bisognerebbe quanto meno trovare un’altra zona dove eventualmente poter costruire il nuovo stadio. Possibilmente una zona gradita dagli investitori. Anche loro potrebbero individuarla, come ad esempio è avvenuto a Milano da parte di Inter e Milan, che nel corso dei lunghi tira e molla con il Comune hanno intanto individuato delle zone appetibili dove, eventualmente, edificare il loro nuovo impianto. Addirittura fuori Milano. Ma pare che ora si sia tornati di nuovo sulla zona di San Siro, come centro di interesse dei due club, sia pure con un nuovo impianto, adiacente a quello vecchio (che fine fará il vecchio Meazza? Lo scopriremo).
    Insomma, possono esserci tantissime soluzioni, ma non prendiamoci in giro, Ospedaletto non piace, checché ne dica chi ha realizzato i vecchi progetti.

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