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In Toscana si vive bene, checché ne dicano certe classifiche

- Cronaca, Primo piano
18 Dicembre 2024

La classifica sulla qualità della vita che ogni anno viene elaborata dal Sole 24Ore desta sempre una grande attenzione. Viene preparata prendendo in considerazione diversi parametri che tengono conto dei servizi offerti ai cittadini, del reddito pro capite, dei reati (sulle base delle denunce presentate), della qualità dell’ambiente, dei trasporti pubblici e di altri aspetti importanti nella vita di tutti i giorni.

Il dato che balza agli occhi quest’anno, per quanto riguarda la Toscana, è che la provincia di Firenze esce dalle prime dieci posizioni, dove si era trovata negli ultimi due anni, per finire al 36° posto. Una vera e propria deblacle. Indietreggiano anche altre città della Toscana, con Siena che invece guadagna ben quindici posizioni ed è la prima provincia toscana.

Vediamo una rapida carrellata sulle altre province della nostra regione. Prato è stabile e si mantiene al 31° posto nella speciale graduatoria. Pisa peggiora di 13 posizioni, collocandosi al 34° posto. Avanza Arezzo (41ª) che migliora di quattro posizioni e fa registrare un ottimo secondo posto per la qualità della vita delle donne. Importante salto in avanti di Grosseto, che guadagna 18 posizioni e si colloca al 56° posto. Avanza di quattro posizioni anche Livorno, ora al 62° posto. Lucca perde cinque posizioni ed è al 68° posto. Massa Carrara migliora di due posti, piazzandosi al 70° posto.

Cos’è che provoca queste oscillazioni che fanno avanzare o sprofondare, a volte in modo significativo, le province in classifica? Prima di tutto i dati vanno analizzati senza allarmismi. I punteggi conseguiti nei singoli parametri (sicurezza, lavoro, ambiente, servizi, ecc.) forniscono spunti importanti. Ma bisogna guardarli a tutto tondo. Sicuramente l’aspetto economico ha un forte peso. Le case sempre più care, specie nei centri urbani e ancor di più in quelli a forte vocazione turistica, incidono notevolmente. Così come i costi (e la qualità) dei servizi, l’invecchiamento della popolazione, la sicurezza e la cosiddetta microcriminalità. La politica è chiamata a leggere questi dati e a comprendere i trend che ne derivano, cercando di governare il futuro per ridurre le criticità. Nessuno ha la bacchetta magica ma bisogna lavorare per migliorare le cose, evitando il deterioramento delle condizioni di vita.

Ci pare interessante ricordare quali sono le prime dieci province nella classifica della qualità della vita. Al primo posto c’è Bergamo. Sul podio troviamo poi Trento e Bolzano, A seguire Monza e Brianza, Cremona, Udine, Verona, Vicenza, Bologna e Ascoli Piceno. Tolta quest’ultima sono tutte realtà del Nord, dove peraltro maggiormente si concentra la ricchezza del Paese, che da sola non basta ma sicuramente aiuta a migliorare le cose. E sono città medio piccole.

La Toscana, fra luci e ombre, ha tutti i requisiti per migliorare le proprie posizioni in classifica. Gli amministratori pubblici hanno il dovere di lavorare in tal senso, senza guardare troppo alla quotidianità ma pensando, soprattutto, a disegnare le città del futuro. Non dimentichiamoci mai di questo: molte persone, che vivono nelle prime dieci province sopra indicate (per la qualità della vita) farebbero carte false per poter vivere in Toscana. Ma questo non deve farci dormire sugli allori. I problemi in Toscana e dobbiamo migliorare su tanti aspetti.

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Giornalista.

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