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Il motore a scoppo dei toscani Barsanti e Matteucci rivive a Firenze

- Cultura
11 Gennaio 2025

C’è voluto un bel lavoro per mettere insieme i circa 400 pezzi che componevano il primo motore a scoppio inventato da due toscani, padre Eugenio Barsanti e Felice Matteucci. Il motore, a gas, è stato acceso di nuovo a Firenze, davanti al Museo Galileo, grazie al lavoro dei membri del Club moto d’epoca fiorentino, utilizzando i brevetti originali forniti dal museo.

Barsanti e Matteucci brevettarono il loro motore nel 1853, costruendolo tre anni dopo. Si trattava di un motore a combustione interna a cilindro unico ad asse verticale, che trasmetteva il movimento all’albero motore per mezzo di un’asta dentata.

Il ricordo di padre Eugenio Barsanti
(di Renato Sacchelli)

Brillante negli studi, portati a termine con il massimo dei voti presso la scuola degli Scolopi di Pietrasanta (Lucca), Niccolino – così era chiamato dai propri cari Eugenio Barsanti – non voleva più continuare a studiare, desiderava lavorare per poter aiutare la sua famiglia. Fu suo padre ad insistere perché continuasse gli studi, in modo che le mani del figlio non si riempissero di calli come le sue. Grazie agli esperimenti e agli studi compiuti da solo e poi insieme all’ingegner Felice Matteucci vide la luce il primo motore a scoppio, che prese il nome “Barsanti-Matteucci”.

Quando l’officina Dawan di Seraing, cittadina distante otto km da Liegi, stava per produrre il motore in serie sotto la personale direzione di padre Eugenio Barsanti, questi si ammalò improvvisamente di tifo, malattia che in pochi giorni lo strappò alla vita, tra il pianto di tutti i minatori iitaliani in Belgio.

Il 18 aprile 1864, a soli quarantatre anni, per padre Eugenio Barsanti si aprì la porta del Padre Celeste. Il 10 giugno 1864 padre Geremia Barsottini, nella chiesa di Sant’Agostino degli Scolopi di Pietrasanta, davanti al feretro dell’illustre scomparso e alla presenza di una folla enorme, pronunciò un’eccezionale orazione funebre in cui pose in risalto la vita di padre Eugenio interamente dedicata a Dio, agli affetti dei suoi cari, all’insegnamento ai giovani ed alla scienza per il progresso dell’umanità.

Dall’avvento del motore a scoppio migliorarono sensibilmente le condizioni di vita dell’uomo, un sogno che padre Eugenio Barsanti aveva sempre nutrito nel proprio cuore.

Foto: Facebook (Alessandro Nesi)

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Un fiume unisce la Toscana e rappresenta il modo di vivere forte e intraprendente del suo popolo. L'Arno.it desidera raccontarlo con le sue storie, fatiche, sofferenze, gioie e speranze. Senza dimenticare i molti toscani che vivono lontani, o all'estero, ma hanno sempre nel cuore la loro meravigliosa terra.

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