Il 2025 sarà un’annata nefasta per i produttori vinicoli. Non l’ha profetizzata Nostradamus e neppure i migliori climatologi che affollano il web. La causa, molto più semplicemente è dovuta all’uomo. O meglio a qualcuno che, tanto per cambiare, ha pensato bene (cioè male) che in Italia era il momento di innalzare il vessillo degli astemi, pena multe pecuniare ed appiedamenti coatti. Un accanimento “terapeutico” che se farà felice i produttori di calzature, ha fatto incavolare (eufemismo) gli operatori del settore enologico, con filiera annessa (leggi, bar, ristoranti, pub e dintorni) che vedranno inevitabilmente ridurre i propri introiti a causa di un terrorismo mediatico che ci ha condizionato anche nelle vacanze natalizie. A terrorizzare gli alcolisti poco anonimi, su cui da tempo è calata la scure degli alcoltest, sono le spropositate sanzioni che rischiano di bloccare un settore, quello della produzione vinicola, che si è imposto a livello mondiale.
Di fatto si è creato una sorta di clima di “proibizionismo” degno dei migliori film gangster degli anni 30’. Solo che qui non si sparano proiettili ma “solo” cavolate demagogiche messe nero su bianco nel nuovo Nuovo Codice della Strada, ideato con i migliori propositi di garantire la sicurezza sulle nostre strade, ma divenuto un condensato di norme stringenti e vessatorie degne dell’inquisitore Torquemada.
Certamente si deve contenere la cosiddetta moda dello “sballo” che tante, troppe vittime ha causato nel mondo giovanile. Ma qui si è fatto di ogni erba un fascio, “sparando” a pallettoni per colpire un passerotto. Nessuno di questi “cervelloni” ha mai pensato di consultare la Scienza, per comprendere che ogni individuo è unico e diverso, anche nell’assorbimento e metabolizzazione dell’alcool? Ciò che vale per i farmaci vale anche per il vino (non parliamo di superalcoolici) che contiene l’85-87% di acqua e quindi il 12-15% di materia alcolica associata a vitamine, minerali e antiossidanti. Ed è certificato, proprio dalla scienza che il vino consumato ai pasti, bevuto responsabilmente (a seconda della propria tenuta) produce effetti benefici sull’organismo.
A smentire l’attendibilità dell’alcoltest, ovvero al “non siamo tutti uguali”, basta ricorrere alla “Medicina Personalizzata” avviata con successo all’inizio del nuovo millennio. Meglio tardi che mai, si è capito che i pazienti sono diversi gli uni dagli altri e che non tutti rispondono allo stesso modo ad una medesima terapia – e che la stessa patologia può avere numerose varianti – sono stati messi a punto test diagnostici in grado di fornire un identikit preciso di ogni individuo con tanto di specifiche alterazioni genomiche che consentono di individuare il trattamento più efficace. Ecco qua la prova definitiva che dimostra inequivocabilmente quanti danni faccia la demagogia ormai dominante nell’operato di buona parte della classe politica italiana. Un atteggiamento trasversale nel quale cadono, più o meno consapevolmente, tanti individui. Il tutto senza curarsi del fatto che, quando certe affermazioni bislacche vengono tradotte in precetti di diritto l’effetto può essere dirompente.
Certo, anche gli “orfani” del bicchiere di vino, non si opporranno mai a quanto si farà in materia di sicurezza stradale. Ma le nuove normative in vigore, non andranno a contrastare alcolisti o pirati della strada ma a penalizzare milioni di automobilisti coscienziosi che, per non rischiare, si troveranno costretti a cambiare le proprie incolpevoli abitudini con tutte le conseguenze economiche del caso.
Doady Giugliano
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Perché la rubrica si chiama “Lo Scolmatore” – Quando il troppo è troppo è opportuno aprire le paratie dando libero sfogo all’acqua, per evitare che tracimi allagando tutto. Ogni riferimento al canale Scolmatore, che dall’Arno devia l’acqua in eccesso al mare, è voluto. Un libero sfogo ragionato da cui si possono trarre spunti di riflessione interessanti.