Tutto come temuto, tutto come previsto: dopo un intero girone di attesa, condito da qualche offesa ai nostri dirigenti e vittimismo mal celato, il Cittadella, quel Cittadella che non rispettò le regole con il caso “Degosus” ma che ne ha fatto un punto di forza per preparare la partita dell’anno, sbanca Pisa appena una settimana dopo la moscia e insufficiente prestazione contro lo Spezia. Ma guarda un po’…
Il Pisa ha scelto, sbagliando a mio parere, di non prestare il fianco alle provocazioni: il “fioretto” si è poi rivelato perdente, la partita andava preparata e preannunciata rispondendo per le rime.
Tanta amarezza per una sconfitta decisamente immeritata, ma va riconosciuta agli avversari la capacità di aver impostato, sin dai primi minuti, la partita che volevano: un fitta ragnatela a centrocampo, continue perdite di tempo finalizzate a innervosirci, alcuni giocatori a terra apparentemente tramortiti per banali contrasti… eh sì, sono stati bravi e portano a casa tre punti pesantissimi.
Per la prima volta non mi hanno convinto le scelte di Inzaghi: a fronte delle importanti assenze di Marin e Tourè, due autentiche garanzie in termini di fisicità, l’undici iniziale ha subito dato l’idea di un Pisa piuttosto leggerino.
Qualche occasione c’è stata, anche se la più evidente è quella rappresentata dal palo di Moreo sul finale.
I Neroazzurri a tratti sono apparsi senza grosse idee, finendo sistematicamente nelle maglie degli avversari, particolarmente “corti” , pressanti e veloci a ripartire.
Adesso inizia il periodo forse decisivo della stagione, con ben tre trasferte a Cesena, Sassuolo e Spezia e la sola partita in casa contro la Juve Stabia.
Con la scontata squalifica di Lind in arrivo (antisportiva e ripetutamente provocatoria l’esultanza di Pandolfi) il Mister dovrà gioco forza ripensare la fase offensiva.
Anche ieri Meister purtroppo non ha inciso e Lind è stato ben limitato dai veneti.
Un vero peccato aver perso ma occorre rapidamente fare fronte comune e compattarsi.
Oggi speriamo che il Palermo faccia il suo dovere, ma intanto D’Angelo gongola, sicuro di una rosa ahimè certamente fortissima e ulteriormente resa ancora più pericolosa dall’arrivo del top player Lapadula.
Stavolta siamo costretti a stare alla finestra… e sperare nelle disgrazie altrui.
Tra Pisa e Spezia… ne rimarrà solo una.
Andrea Cosimi
