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Elezioni in Toscana, cosa deve fare il centrodestra

- Politica, Primo piano
19 Febbraio 2025

Sempre il solito giochino: a scegliere il candidato di centrodestra che sfiderà Eugenio Giani per la guida della Regione Toscana saranno le segreterie dei partiti, a livello nazionale, non prima di aver deciso la “spartizione” di tutte le caselle disponibili. Sul nome nulla ancora è stato deciso. O meglio, tutti restano arroccati sulle proprie posizioni: Fdi su Alessandro Tomasi (sindaco di Pistoia), le Lega sul capogruppo in Regione Elena Meini, Forza Italia ancora indecisa fra due nomi, Marco Stella (coordinatore regionale) o Deborah Bergamini, vice di Tajani alla guida del partito azzurro.

Insomma, regna una grande confusione, un tutti contro tutti che non lascia presagire nulla di buono. Perché, al di là di come andrà a finire quello che più manca è discutere sulle proposte, parlare dei programmi, farsi conoscere dai cittadini-elettori, senza limitarsi al periodo assai ristretto della campagna elettorale che precederà il voto.

Tomasi da anni lavora per presentarsi all’appuntamento con le Regionali. Ma si rende conto benissimo che ora il problema principale è un altro. E lo dice lui stesso, a chiare lettere, dopo un vertice a Firenze: “Deve passare il messaggio dell’indissolubilità del centrodestra”. Messaggio chiaro e forte, a cui la Lega però, intanto, ha risposto mettendo sul tavolo un altro nome. Come a voler dire: chi l’ha detto che debba per forza essere Tomasi il candidato?

Per mascherare le divisioni interne dal centrodestra fanno sapere che le proposte sulle persone
“sono il segno della vitalità e della proficua dialettica interna a un centrodestra formato da partiti
tra loro diversi, ognuno con un proprio peso, ma allo stesso tempo capaci di trovare un sunto in nome dell’interesse collettivo”. Nulla da eccepire, salvo un dettaglio: alla fine chi deciderà? E dove? A Roma? Scontato che sarà così. E ciascun partito avrà ciò che gli spetta a seguito della contrattazione nazionale.

Tomasi dovrà ancora aspettare prima di lanciarsi a capofitto nel suo giro della Toscana, palmo a palmo, con l’investitura in tasca e l’obiettivo di potersi presentare, se possibile, non solo come espressione del centrodestra ma anche di un mondo civico che, perlomeno nella sua Pistoia, si è dimostrato decisivo. Per questo Tomasi presenterà una propria lista, cercando di “pescare voti” ben oltre il bacino della coalizione. Significativo, in tal senso, è il sostegno che già gli è stato manifestato da un ex Pd (poi Italia Viva), Daniele Lorenzini, ex sindaco di Rignano sull’Arno.

Una cosa è certa: ai partiti del centrodestra questo attivismo non piace. Il timore è che la lista civica di Tomasi possa portare via voti. Preoccupazione più che legittima, ma che evidenzia una visione per certi versi miope (ognuna guarda al proprio orticello). Probabilmente per scegliere il candidato avrebbe avuto più senso fare le primarie, dando al candidato prescelto la possibilità di condurre la campagna elettorale con maggiore leadership e autonomia decisionale.

Foto: Alessandro Tomasi (Facebook)

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Giornalista.

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