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Pericoli e opportunità dell’Intelligenza Artificiale

- Cultura, Primo piano
19 Febbraio 2025

Una della tante preoccupazioni che affliggono attualmente la comunità umana è senza dubbio la questione dell’Intelligenza Artificiale. Una faccenda delicata affrontata nella Sala Consiliare del Comune di Cascina nell’ambito dell’iniziativa “Noi ad Atene facciamo così” organizzata dall’assessorato alla Cultura.
Dopo una breve presentazione da parte dell’assessore Bice Del Giudice la gremita sala comunale si è collegata, per l’occasione, direttamente con Atene dove il filosofo Pericle, interpretato da un ottimo Igor Horvat, ha recitato un breve monologo di Paolo Rossi dal titolo omologo dell’incontro trasmesso a suo tempo anche da “Propaganda Live”.

Nel testo si designa uno stato in cui vige una democrazia in cui non ci si avvale delle pubbliche cariche per risolvere questioni private, la giustizia è uguale per tutti e si rispettano le leggi e i magistrati, tutti partecipano alle questioni generali che li riguardano, non vi vengono favoriti molti per pochi, la felicità è il frutto della libertà ma la libertà è solo frutto del valore. Ogni cittadino ha fiducia in se stesso e la città è aperta a tutti per cui non vengono cacciati gli stranieri. Insomma, questo è, o meglio, era quel che accadeva nella città che ha inventato questa forma di governo, ma la situazione attuale pare meno florida.


Nel corso del dibattitto moderato dalla giornalista Laura Montanari e a cui hanno preso parte la senatrice Ylenia Zambito e il professor Vincenzo Ambriola dell’Università di Pisa , è emerso come solo il 5,7% della popolazione del mondo vive in democrazie “complete”. Inoltre recenti indagini demoscopiche evidenziano come sia diminuito in questi ultimi anni il numero delle persone che credono in una forma di governo democratico. In quest’ottica i progressi dell’Intelligenza Artificiale che hanno visto in questi ultimi anni le macchine arrivare a dialogare e parlare di cose umane prospettano, per gli anni a venire, scenari inquietanti.

Le macchine, infatti, avendo autonome qualità crescenti sempre più importanti ma prive di etica, e magari impostate da persone che non ne hanno alcuna, potrebbero perseguire valori rispettosi dei bisogni di tutti o solo di alcuni? Il mondo attuale dei social e la situazione politica mondiale successiva alla vittoria statunitense di Trump in cui la tecnocrazia pare dominante non offre certo certezze rassicuranti in tale senso, e alimentano al contempo dubbi su un buon esito di questa preoccupante deriva istituzionale.


Ci vorrebbe un’azione politica degna del rispetto della discussione e del confronto, che induca gli elettori ad essere consapevoli e disponibili a discutere e ad ascoltarsi, improntata al noi e non solo all’io, ma i partiti delle fragili democrazie odierne sono in grado di seguire tali tracce? Esiste una forza tale da impedire che le macchine diventino troppo onniscienti e possano persino dominare un giorno il proprio creatore?

Alla fine di questo interessante dibattito si è provato ad illustrare ai presenti quanto queste intelligenze non naturali fossero in grado di influenzare la vita politica con un interessante momento ludico di coinvolgimento del numeroso pubblico. Sono stati proiettati tre video, presentati e preparati dalla drammaturga Daniela Morelli, in cui tre docenti dell’università pisana si presentavano come leader alle prese con i loro programmi ispirati a discorsi di storici leader politici passati mentre gli astanti si
ritrovavano a rivestire gli imprevisti panni di elettori.

Non era stato specificato che uno di questi era stato predisposto dall’intelligenza artificiale. Il risultato finale dello spoglio dei voti successivo alla votazione ha sancito proprio la vittoria della candidata che sosteneva le tesi dell’IA, provocando non poco sconcerto. Tale esito preoccupante ci ha fatto tornare alle mente Terminator, il vecchio ma più che mai attuale film di Arnold Schwarzenegger in cui le macchine
combattevano e sconfiggevano il loro creatore prometeico. Nella speranza di essere eccessivamente pessimisti e che col tempo si trovino, invece, dei modi giusti per rendere queste nuove intelligenze artificiose delle risorse positive.

Guido Martinelli

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