Quasi cinquecento pisani nel settore ospiti, colorati e rumorosi, meritavano ben altro. Invece si è trovato il modo di perdere.
Un primo tempo sontuoso e autorevole da parte dei Neroazzurri, vanificato sul finale grazie a Lapadula, abile a procurarsi una punizione che il deludente Mariani (arbitraggio a senso unico) ha prontamente fischiato. Da fuoriclasse la realizzazione di Salvatore Esposito.
Eppure pronti-via nella ripresa eravamo tornati in vantaggio grazie a Meister, il cui attaccamento alla maglia farà innamorare la Piazza di lui.
Da lì in poi il Pisa è progressivamente sparito dal campo, in modo incomprensibile, anche se bisogna fare i conti con gli avversari: lo Spezia ha una rosa di prim’ordine e una fame di A che si è vista sul campo non solo per la determinazione messa ma anche per la furbizia più volte dimostrata con ripetute cadute “a mestiere” e continue perdite di tempo quando era il momento.
Luci ed ombre nella prestazione dei nostri, ripetutamente incerti e mal posizionati in occasione delle due reti che nel secondo tempo hanno sigillato la vittoria avversaria.
Anche davanti, a fronte di diverse situazioni create, si è notata la mancanza di uno stoccatore in grado di risolverla.
Esordio in serie B per Buffon, nota lieta, ma i cambi di Inzaghi hanno “certificato”, forse, qualche dubbio sul mercato di gennaio.
Ben tre sconfitte nelle ultime cinque giornate, appena quattro i punti realizzati, perso lo scontro diretto con lo Spezia, adesso il Pisa è obbligato, se vuole la A diretta, a terminare la stagione regolare non a pari punti con i liguri.
Da oggi inizia un altro campionato, nove partite da lottare su ogni pallone, si comincia sabato contro il Mantova, assetato di punti salvezza.
Grande, grandissima amarezza, ma corre obbligo di voltare subito pagina e tornare alla vittoria.
Ah, Mister, basta con questo ritornello che ad inizio campionato avremmo fatto la firma ad essere in questa posizione, per favore…
E facciamo tesoro degli errori che hanno regalato a D’Angelo tre punti.
Andrea Cosimi
