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Pegaso d’oro al regista Paolo Virzì

- Cultura
26 Novembre 2019

La massima onorificenza della Regione Toscana quest’anno viene assegnata al regista livornese Paolo Virzì. Il Pegaso d’Oro della Regione Toscana gli viene consegnato per aver creato “un cinema universale, capace di arrivare al pubblico nella sua interezza, per chiamarlo a riflettere su questioni sociali in una chiave critica e contemporanea”, come recita parte della motivazione che accompagna il premio deciso dalla Giunta regionale. La cerimonia di consegna è in programma mercoledì 27 novembre, al Cinema La Compagnia di Firenze.

Dalle 9 del mattino e per tutta la giornata saranno proiettati i film che hanno segnato la carriera di Virzì dagli inizi fino ad oggi: da “Ovosodo” a “La prima cosa bella”, da “Il capitale umano” a “Ella & John”. Alle ore 11 il presidente della Regione Enrico Rossi premierà il regista durante una cerimonia aperta al pubblico.

Il Pegaso d’Oro è un riconoscimento istituito dalla Giunta Regionale nel 1993 per segnalare al pubblico encomio cittadini italiani o di altri paesi che abbiano reso un servizio alla comunità nazionale ed internazionale attraverso la loro opera in campo culturale, politico, filantropico e del rispetto dei diritti umani.

Il premio consiste in una riproduzione del cavallo alato Pegaso, simbolo della Regione Toscana già a partire dalla prima legislatura, ricavato e in parte modificato da una moneta attribuita a Benvenuto Cellini, conservata al Museo Nazionale del Bargello di Firenze.

In passato il premio è stato attribuito a Paolo e Vittorio Taviani, Kosrat Rasul Ali, don Luigi Ciotti, Luis Sepùlveda, Ingrid Betàncourt, Aung San Suu Kyi, Cindy Sheehan, Margherita Hack, Roberto Benigni, Giacomo Becattini, Abdoulaye Wade, Silvano Piovanelli, Piero Farulli, Muhammad Yunus, Eugenio Garin, Jasser Arafat, Jerzy Grotowski, Mario Luzi, Yitzhak Rabin (alla memoria), Jacques Delors, Fondazione Kennedy, Mikhail Gorbaciov.

Virzì, una vita per il cinema

Nato a Livorno nel 1964, figlio di un carabiniere siciliano e una casalinga livornese, dopo aver trascorso l’infanzia a Torino (dove frequenta le scuole elementari) Paolo Virzì cresce nella città toscana e fin da piccolo coltiva la passione per la letteratura. Da ragazzo recita, dirige e scrive testi teatrali. Si iscrive all’università,  a Pisa, frequentando Lettere e Filosofia. Inizia a girare alcuni corto e lungometraggi. Si trasferisce a Roma e frequenta il corso di sceneggiatura del Centro sperimentale di cinematografia, dove si diploma nel 1987. Lavora per alcune sceneggiature (tra cui quella di Turnè, di Gabriele Salvatores) e nel 1994 fa il suo esordio alla regia, con “La bella vita”, facendosi subito apprezzare. Nel 1996 dirige “Ferie d’agosto” e nel 1997 arriva il successo con “Ovosodo” (Leone d’Argento a Venezia). Ha al suo attivo quattordici pellicole come regista e moltissimi riconoscimenti (sette David di Donatello, tra regia e sceneggiatura, nove Nastri d’argento, due Globi d’Oro).

 

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