Si è spento a 80 anni Aldo Agroppi, grande protagonista del calcio anni Settanta, con la maglia del Torino e poi allenatore su tante panchine, tra cui il Pisa (che portò in Serie A nel 1981) e la Fiorentina. Avrebbe compiuto 81 anni ad aprile. Ë morto nella sua città natale, Piombino (Livorno), in ospedale.
Personaggio schietto, dotato di una simpatia naturale che esprimeva nei suoi interventi in tv (per anni è stato commentatore di calcio), poco tempo fa Agroppi aveva confessato di non seguire più il calcio, preferendogli le parole crociate: “Non lo guardo (il calcio, ndr). Mi fa schifo – raccontò in un’intervista al Foglio -. Secondo lei quelle che trasmettono sono partite di calcio? È pieno zeppo di stranieri. Leggi le formazioni e scopri che gli italiani sono al massimo due e non sono certo campioni. Si gioca male. Non ci sono grandi squadre. La Nazionale è in perenne.
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Stadio e Centro sportivo, a che gioco sta giocando La Città Ecologica?
Divampano le polemiche, a Pisa, per due progetti legati al futuro del Pisa SC. Il Centro sportivo e il nuovo stadio. Su entrambi si discute da anni e si assiste alla fermissima opposizione di un’associazione molto combattiva, La Città Ecologica, che in nome della legalità e contro la speculazione (come se fare affari fosse attività diabolica e spregevole) è fermamente intenzionata a bloccare tutto.
Non abbiamo nulla contro La Città Ecologica, anzi, qui di seguito pubblichiamo integralmente un loro comunicato. Ma ci chiediamo una cosa: a che gioco sta giocando? Perché una variante urbanistica (quella che ha deciso di costruire il nuovo stadio a Ospedaletto) non può essere modificata, secondo le modalità previste dalla legge e la democrazia? Chi l’ha detto che lo stadio non debba più trovare spazio a Porta a Lucca? E, se proprio vogliamo parlare di speculazione, cos’è peggio, modernizzare lo stadio o costruire delle case.
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Cultura
Uno scoppiettante Andrea Kaemmerle, accompagnato alla chitarra da Andrea Barsali e Lorenzo Niccolini, è stato protagonista di un divertente spettacolo di fine anno andato in scena al Teatro delle Sfide di Bientina (Pisa). Ironia pungente e buona musica dal vivo hanno accompagnato nel nuovo anno i duecento spettatori del piccolo ma accogliente teatro (tutto esaurito), in una serata dove non sono mancate le risate ma anche gli spunti per riflettere.
“Exit Strategy” è il titolo dello spettacolo. All’apparenza improvvisato, in realtà studiato nei minimi dettagli, grazie anche ai 35 anni di esperienza di teatro.
Continua a leggereUniversità
Istituito nel 1971 il “Campano d’oro” è un premio che ogni anno viene assegnato agli ex allievi dell’Ateneo pisano che si siano distinti nel campo della cultura, della scienza, dell’industria e delle professioni. Il nome del premio deriva dalla torre medievale, chiamata appunto del Campano, che si.
Continua a leggereTempo libero
La Toscana in generale e la città di Pisa in particolare sono luoghi in cui, da sempre, il teatro trova ospitalità e possibilità di esprimersi. Nella città della Torre accanto al glorioso Teatro Verdi, una vera eccellenza assoluta in materia, si sta affermando il Teatro Nuovo di.
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Lo Scolmatore
Fino a quel terribile giorno del 4 Novembre del ’66, quasi tutti i toscani dell’epoca avevano intonato, più o meno volentieri perché canzone gigliata, il ritornello di “Firenze sogna”. Ma si sa che oltre ai sogni, nel mondo onirico, sovente si presentano gli incubi. Così, “sull’Arno d’argento.
Continua a leggereToscani nel mondo
Grazie a un bel reportage uscito su il Giornale, realizzato dal vicedirettore Marco Zucchetti, ho conosciuto la storia di un toscano che si fa onore nel mondo: Claudio Corallo. Fiorentino, 73 anni, agronomo, da anni vive e lavora a São Tomé e Príncipe, un arcipelago di.
Continua a leggereSi va a mangià?
Pranzo con vista su Piazza della Repubblica a Firenze
Eleonora Riso, una buona idea e un consiglio
Bontà di Toscana: castagnaccio, che passione
Si è spento a 80 anni Aldo Agroppi, grande protagonista del calcio anni Settanta, con la maglia del Torino e poi allenatore su tante panchine, tra cui il Pisa (che portò in Serie A nel 1981) e la Fiorentina. Avrebbe compiuto 81 anni ad aprile. Ë morto nella sua città natale, Piombino (Livorno), in ospedale.
Personaggio schietto, dotato di una simpatia naturale che esprimeva nei suoi interventi in tv (per anni è stato commentatore di calcio), poco tempo fa Agroppi aveva confessato di non seguire più il calcio, preferendogli le parole crociate: “Non lo guardo (il calcio, ndr). Mi fa schifo – raccontò in un’intervista al Foglio -. Secondo lei quelle che trasmettono sono partite di calcio? È pieno zeppo di stranieri. Leggi le formazioni e scopri che gli italiani sono al massimo due e non sono certo campioni. Si gioca male. Non ci sono grandi squadre. La Nazionale è in perenne sofferenza…”.
L’esordio con la maglia del Torino in un giorno tristissimo: 15 ottobre 1967. Poche ore prima della morte di Gigi Meroni, indimenticato eroe granata, a cui Aldo era legatissimo. “Prima di essere raggiunto da quella terribile notizia, avevo vissuto l’attimo fuggente della prima volta, i sacrifici ripagati, la gioia dei miei genitori quando erano venuti a sapere che avrei giocato, la partenza di una storia importante, come non avevo mai immaginato di poter vivere da protagonista”.
Amava sempre dire pane al pane e vino al vino, e per questa sua innata schiettezza aveva sofferto e pagato. Ma lui non aveva mai voluto cambiare e piegarsi al “così.
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