Grande partecipazione, a Milano, per l’adunata nazionale degli Alpini, a cento anni dalla loro fondazione. Le “penne nere” hanno sfilato dai Bastioni di Porta Venezia fino a Piazza del Duomo, accolti da migliaia di persone che le hanno applaudite e acclamate per l’allegria con cui hanno invaso la città e i valori di fratellanza e amore per la patria di cui sono portatori.

“Le penne nere identificano una lunga, nobile tradizione di coraggio, sacrificio e dedizione incondizionata al servizio della nostra comunità – ha scritto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio di saluto – nel segno di una profonda e convinta affermazione della indivisibile identità nazionale e della solidarietà che affratella ovunque le genti di montagna”.

Questo forte spirito di identità nazionale è riuscito anche in un piccolo “miracolo”: superare le divisioni e i campanilismi che da sempre dividono Pisa, Livorno e Lucca. A Milano gli Alpini provenienti dalle suddette città hanno sfilato orgogliosamente dietro allo stesso striscione, esplicitando, nei fatti, quell’unità d’intenti che nella vita di tutti i giorni è già nei fatti: un’Area Vasta della costa toscana che tiene legate e unisce le tre comunità, controbilanciando l’egemonia fiorentina.

Ho parlato al telefono con mio padre e gli ho detto: “Babbo, Milano è invasa dagli Alpini, c’è il Raduno nazionale”. Lui, commosso, mi ha snocciolato tutti i nomi dei suoi familiari che hanno indossato il cappello con la penna nera: “Orlando, suo padre, e gli zii Pietro, Lorenzo (detto Aladino) e Guido (disperso in Russia)”. Quattro Alpini toscani di tanti anni fa. Oggi è anche la loro festa.

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